Stavolta si rifiata, e sì: perché (per fortuna loro), ci sarà una settimana di (presunta) libertà, senza un martedì o un mercoledì o un giovedì lavorativo con i club (però con le Nazionali sì, perché tra sette giorni tocca a loro), senza lo stress da prestazione, senza turn-over, tabelle mediche, calcoli, percentuali e diavolerie varie.
Il calcio del Terzo Millennio torna per un po’ quindici giorni-all’antica, sgombera il campo da ogni eccedenza, prima di condurre dritti al cuore della stagione, a quella full immersion tra campionato, Champions e coppa Italia in cui ci si giocherà ogni fiches. Però, adesso, è arrivato il momento di sgranchirsi un po’ le gambe e di liberare corpo e mente dall’assillo.
DIFESA – L’Inter eccola lì, nel video enorme di casa Mazzarri, nella sua versione europea che però è universale, in quell’ora e mezza di Marsiglia utilizzata per studiarla da vicino, soprattutto con la leggerezza di chi è già a metà dell’opera: e allora, cosa fare? Il giorno dopo, il Chelsea è un ricordo dolcissimo da assaporare con discrezione, ma nella Castelvolturno che al mattino si (ri)lancia verso il campionato, è inevitabile meditare sulle eventuali operazioni di ricambio, sulle condizioni di salute di Campagnaro, sulla necessità di intervenire, eventualmente, facendo (ri)scaldare Grava, un ragazzino di trentacinque anni bello carico, oppure Fernandez, un giovanottone di talento in cui il Napoli crede. L’ardua sentenza resta appena nell’aria, nell’attesa di capire l’atteggiamento dei nerazzurri e la loro fisionomia: percentuali eque, con Grava al 34%, Campagnaro e Fernandez al 33%.
CENTROCAMPO – Scommettiamo che… Succede da settembre, dalla prima di campionato: a sinistra c’è l’unica, vera alternanza sistematica e pure stavolta, tra le pieghe d’una vigilia lunghissima, il sospetto che Zuniga stia per cedere il testimone a Dossena sulla corsia mancina, comincia a prender forma. Raccontano le statistiche di un’annata bipartisan che il campionato sia ad appannaggio di Dossena e che la Champions sia invece soprattutto del colombiano: è accaduto a ripetizione e certe strategie, psicologicamente, hanno ragione di esistere pure per tenere sempre svegli i protagonisti.
ATTACCO – E qua a decidere non sarà Mazzarri, ma per lui l’ha già fatto il giudice sportivo: Hamsik a Firenze s’è guadagnato il giallo che lo toglie dalla sfida con l’Inter ed allora nasce inevitabile il ballottaggio. Lavezzi e Cavani sono gli intoccabili, là davanti, però adesso, il terzo tenore, cioè Goran Pandev, ha stimoli particolari sui quali Mazzarri potrebbe giocare: c’è l’Inter, c’è il passato, c’è il desiderio di rivalsa e dunque anche la voglia di sfidare i propri compagni ma soprattutto il club che ha poco creduto in lui. Pandev è in vantaggio, per il momento, ma Dzemaili gli è immediatamente alle spalle: il nazionale svizzero garantisce maggior equilibrio, ha spesso giocato tra le linee (anche con il Chelsea, nell’ultima mezz’ora) e pare anche ispirato in questo momento. Una maglia per due, però con Pandev che la cerca…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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