Il ballo delle punte. Lorenzo Insigne c’è. Pandev pure. E Vargas anche, reduce da una trasferta in Europa League quanto meno rivitalizzante e confortante in termini di impegno e generosità. La scelta della coppia d’attacco che dovrà tentare di non far rimpiangere Edi Cavani, sarebbe praticamente fatta se non ci fossero delle enormi incognite legate alle condizioni dei primi del Magnifico e del macedone.
Mazzarri ha molto più di un dilemma perché sia il baby napoletano che Goran non sono al top: nel caso in cui uno dei due non dovesse farcela, difficilmente (anzi, è praticamente impossibile) il tecnico azzurro si affiderà al cileno da 11 milioni di dollari. In quel caso, ed è una delle ipotesi tattiche che ha timidamente abbozzato ieri pomeriggio a Castelvolturno, sarebbe tentato a schierare Dzemaili al fianco di Hamsik o qualche passo più dietro.
Un bel rebus, al quale il tecnico toscano penserà per tutta la notte. Incrociando le dita. Per ora, ha messo insieme alcuni elementi. Intanto, Insigne sta benino: il fastidio alla caviglia che lo ha costretto a saltare la gara con l’Aik, nonostante il lungo viaggio in Svezia, è passato, e il numero 24 si sente pronto a guidare l’attacco del Napoli a Cagliari. Tre gol fino ad adesso, ne fanno il terzo cannoniere azzurro del campionato. Il feeling con Mazzarri è buono e non si è certo incrinato dopo le parole dell’allenatore di San Vincenzo dopo il 2-2 con il Milan e l’errore nell’assist a Cavani.
Pandev, invece, sta ancora così così: ieri si è allenato regolarmente, ma ancora non appare al massimo. Oggi, per lui, il provino decisivo. Possibilità di giocare? Ieri sera, il 70%. Ma il macedone vuole stringere i denti e provarci. Del resto, se Mazzarri lo convocherà per la trasferta in Sardegna, è perché pensa di poterlo recuperare. E se recupera, di solito è titolare. Goran, però, fino ad ora, è uno di quelli che la luce l’ha accesa a intermittenza: non fa gol con la maglia del Napoli dal 7 ottobre scorso (2-1 al San Paolo all’Udinese). E per trovare una sua rete lontana da Fuorigrotta in campionato, bisogna addirittura risalire al 7 aprile (3-1 per la Lazio all’Olimpico).
Chiaro, non è un superbomber. E non lo è mai stato. Neppure ai tempi nerazzurri di Benitez e Mourinho. Ma questa estate, dopo la partenza a razzo in precampionato (e il gol anche in Supercoppa a Pechino), aveva illuso tutti sul suo rendimento sotto-porta.
Il suo contributo realizzativo manca decisamente al Napoli perché Pandev segna davvero con il contagocce: 14 presenze e solo 3 gol in questa stagione in cui ha giocato 890’ (Pechino compreso). Quasi una rete ogni 300’. Paradossalmente ha fatto meglio in termini percentuali, Edu Vargas: il cileno del mistero grazie alla tripletta ai danni dell’Aik nella gara d’andata, ha una media di un gol ogni 120 minuti (ne ha giocati, complessivamente 365’).
L’ex Turboman, il quarto attaccante della comitiva azzurra, che in Cile si interrogano perplessi sul suo flop in serie A, sembra quello tra le punte a star meglio sotto il profilo fisico. Ma al di là delle condizioni di Insigne e Pandev, finirà in panchina. E la sua prima volta dal primo minuto in serie A non sarà certo a Cagliari. A meno che Walter Mazzarri non ci ripensi e cambi idea rispetto alle sue convinzioni.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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