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Pandev, la carica di chi sa vincere

Il macedone ha vinto tre volte la Coppa italia

Vale la pena soffermarsi un po’ su un elenco. Leggere, sfogliare, scorrere la lista degli zii tricolore dei ragazzi che oggi andranno a contendere la Coppa Italia alla Juventus: Garella, Bruscolotti, Ferrara, Volpecina, Bagni, Ferrario, Renica, Carnevale, De Napoli, Giordano, Maradona, Romano, Caffarelli, Bigliardi, Di Fusco, Sola, Muro. Li conoscono tutti, questi signori qua. Loro sono quelli dell’accoppiata scudetto-Coppa Italia, l’unica della storia azzurra, datata 1987 con Ottavio Bianchi in panchina. Doblete, direbbero oggi; doppietta, dicevano all’epoca. Altra storia. Che però Lavezzi, Hamsik, Cavani e gli altri devono studiare e provare ad applicare. Lezione numero uno: coniugare il verbo vincere. Nel nome degli zii.

IL TITOLATO – E allora, tutte le strade portano a Roma. All’Olimpico. Uno stadio che qualcuno conosce molto bene e che dà lo spunto giusto per introdurre il più titolato dei calciatori azzurri: Goran Pandev. Ecco: se da un lato il Napoli deve ispirarsi ai campioni di ieri, dall’altro il macedone potrebbe anche dare in prima persona gli spunti giusti per affrontare la sfida secca, decisiva, con la Juve: dalla Champions dell’anno del triplete con l’Inter, alla Coppa Italia con la Lazio, Goran può esibire un palmares lungo e brillante così. Sette trofei in bacheca collezionati, tra l’altro, sempre da vero protagonista. Con l’alea del talismano: le ultime tre Coppe Italia sono state sue.

SAPORE UNICO – A seguire, un italiano: Morgan De Sanctis. Che ha conquistato scudetto e coppe di Spagna e Turchia. Con la soddisfazione della firma in calce a uno dei primi miracoli di un’Udinese – l’Intertoto – che ormai non stupisce più nessuno. Tre, invece, sono gli allori messi in fila da Dzemaili (scudetti e Coppa Svizzera), Zuniga e Vargas (Apertura e Clausura in Colombia e Cile, con la Coppa Sudamericana esibita dal giovanotto di Santiago prima di decollare per l’Italia, e dunque per Napoli). Due scudetti anche per Gokhan Inler, conquistati in Svizzera insieme con Dzemaili all’epoca dello Zurigo, e Gargano, ai tempi di Montevideo e del Danubio. Uno scudetto per Aronica, griffato da ragazzino alla Juve con De Sanctis; e poi un Clausura per Lavezzi, con il San Lorenzo, e un Apertura per Fernandez, con l’Estudiantes. Ecco, loro sono i giocatori del Napoli che hanno già gustato il sapore unico della vittoria.

L’ULTIMA – Loro e poi anche un altro. Che come Gargano non è convocato, per motivazioni fisiche e non per squalifica, ma che però come l’uruguaiano è al fianco dei compagni in veste di tifoso: Cristiano Lucarelli. Coppa di Spagna e Intertoto con il Valencia, per lui. Oltre a una marea di gol in giro per l’Europa: quella di oggi, sarà la sua ultima serata da calciatore della carriera. Ed è inutile specificare che finale sta sognando ad occhi aperti.

I RICORDI – Non sono speranze, bensì realtà immarcescibili e inconfutabili, i trofei già conquistati dal Napoli nella propria storia: lo scudetto del 1987, ma anche quello del 1990; e poi tre Coppe Italia: 1962, 1976 e 1987, nell’anno della doppietta. E ancora: la Coppa Uefa 1989 e la Supercoppa Italiana del 1990, che è l’ultima conquista azzurra griffata proprio sulla pelle della Juve. Senza disdegnare il tuffo nel passato remoto: la Coppa delle Alpi del 1966 e la Coppa di Lega Italo-Inglese del 1976. La bacheca è questa, ma ora manca la ciliegina dell’era De Laurentiis: che la notte di Roma, la notte dell’Olimpico possa essere quella giusta? Chissà. Nel frattempo, statistiche: quella di oggi sarà l’ottava finale di Coppa Italia del Napoli. Che, nella speciale classifica della manifestazione, è al nono posto con il Parma.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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