No, no e poi no: ma chi può dire cosa accadrà domani (si fa per dire), perché il mercato vive ancora per un mese circa e abbondare conviene ma esagerare può essere diabolico. No, no e ancora no: per il momento Zapata è intoccabile e la visita del Feyenoord resta una carineria, un pensierino gentile per un attaccante nel Napoli crede; poi si vedrà quali sviluppi avrà quest’estate, cosa lascerà in dotazione, cos’altro consentirà di cedere. Ma il valzer sulle punte (di riserva) è cominciato ed è destinato a continuare.
MACEDONE. Lo speciale (maced)one dell’attacco è un uomo che nel palmares non ha solo le due coppe Italia vinte con il Napoli ma pure un triplete conquistato con l’Inter: la sua valigia è pronta, ma sistemare Pandev non è esercizio semplice, essendoci euro da raccogliere e un contratto (scadenza 2015) per nulla semplice da fronteggiare. Chiamano dalla Turchia, piaceva in Inghilterra, ora sembra che ci sia addirittura il Milan: però Pandev sa ch’è in partenza, l’ha colto da un po’ e glielo ha confermato recentemente De Laurentiis, in pubblico, prima che arrivasse Michu ( «cerchiamo un sostituto di Goran» ).
OH SUD AMERICA. Bisogna aver rispetto di quei dodici milioni di euro e il Napoli a sperperare non ci sta: ha già un monte ingaggi rivelante, ed una serie di calciatori da sistemare (Donadel, ad esempio; e però anche Fideleff, Rosati, Dumitru..) che rappresentano investimenti infruttuosi – anche tecnicamente – d’un recente passato che rimane. E poi c’è Vargas, una voragine economica da colmare: può restare o partire, dipenderà dagli altri; ma se il san Paolo dovesse continuare a rappresentare il giardino del cileno, sarà indispensabile una svolta «motivazionale».
PANTERONE 2 . Ma Zapata ha estimatori sparsi più di ogni altro: in Italia, lo prenderebbe il Torino; e l’altra sera il Feyenoord se lo sarebbe portato in Olanda. Ma l’incedibilità è un dato accertato (del presente) ed il combiano, allo stato, è candidato ad essere il titolare per l’andata del preliminare di Champions. Poi tornerà Higuain e saranno in tanti: Pandev, Zapata, Michu, Vargas. Forse troppi; anzi, senza forse.
Fonte: Corriere dello Sport
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