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Pandev, il quarto “tenore” dell’attacco

Mazzarri e i suoi compagni credono nelle qualità del macedone

Apparizione lampo. Vai e vieni. È arrivato ieri nel ritiro della Nazionale, a Ohrid, ma poi tornerà subito a Napoli. Forse già oggi, al massimo domani. Perché Goran Pandev serve come il pane. Perché sta lavorando per tornare al meglio, al massimo della forma, in vista del ciclo terribile che attende il Napoli sin dalla partita con la Lazio. La sua Lazio. Il presente, però, è azzurro. Come il futuro: Mazzarri lo ritiene il vero acquisto di gennaio. Lo attende. Ci crede. Crede nella teoria del quarto tenore. 

IL PERMESSO – E allora, news dalla Macedonia. Dove la Nazionale di Toshak s’è radunata mercoledì a Skopje ma, stando a quanto riferisce il sito ufficiale della federcalcio macedone, senza Pandev. Che è arrivato ieri a Ohrid, dove la squadra ha cominciato la preparazione in vista dell’amichevole in programma martedì a Prilep con l’Albania. Partita che l’attaccante del Napoli non giocherà: non essendo un impegno ufficiale, non essendo una gara valida per alcuna qualificazione – i macedoni sono stati eliminati dalla corsa a Euro 2012 -, Goran si riaggregherà al più presto ai colleghi di club. Tra oggi e domani, per la precisione: a Castelvolturno attendono novità sul suo piano voli. Fatto sta che la federazione e Toshak, cui ha voluto parlare di persona per una forma di rispetto, gli hanno concesso un permesso. 

LA PREPARAZIONE – Buon per lui e per il Napoli. Che punta molto sul talento dell’Est. Talento enorme che, però, finora non è riuscito a infiammare il popolo azzurro per una problematica meramente fisica: l’infortunio rimediato con l’Inter a San Siro ha spezzato il ritmo della sua graduale ripresa, ma ormai è guarito e soprattutto è in possesso di una tabella stilata ad hoc per le sue esigenze dal prof Pondrelli. Sì, Pandev è volato in Macedonia con una tabella di allenamenti realizzata dal preparatore atletico del Napoli: un modo, intelligente, per non interrompere il programma inaugurato già in sede.

DA MOU – Dunque, il cuore in Macedonia ma la testa alle aspettative della città e di Mazzarri. Che l’ha voluto, chiesto e ottenuto proprio perché crede ciecamente nelle sue qualità. Doti che non possono essere svanite all’improvviso: Pandev ha tocchi e idee sopraffine; ha spunti, tecnica eccellente e anche brio. Quel pizzico di funambolismo che fa la differenza tra un buon giocatore e un ottimo giocatore. La sua carriera, probabilmente, finora gli ha regalato meno di quanto potenzialmente avrebbe potuto. E fortuna sua che almeno è riuscito a vivere la magica stagione del triplete interista: Mourinho lo fece protagonista, da gennaio, dopo la naftalina del contenzioso con la Lazio.

A MAZZARRI – Bene, dopo Mou c’è Mazzarri. Altro motivatore eccelso: il tecnico toscano ritiene che, con Pandev in forma quantomeno accettabile, l’attacco del Napoli è più che completo e competitivo. Niente acquisti: è su Goran, che insisterà. Perché il quarto tenore non è ancora andato giù di acuti.  

La Redazione  

A.S.  

Fonte: Corriere dello Sport

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