Più conferme che dubbi. La prima uscita stagionale del Napoli al San Paolo ha offerto a Mazzarri tante risposte confortanti e qualche perplessità. Ma andiamo ad esaminare le luci e le ombre dell’organico a cui sono stati apportati pochissimi innesti.
POKER D’ASSI – Il tecnico, in attesa del rientro di Cavani, sa di avere tra le mani già un poker d’assi. Un poker da calare già l’undici agosto al “nido d’uccello”, lo stadio olimpico di Pechino. Tra questi spiccano Pandev ed Hamsik. Ed a seguire, Gargano ed Insigne (senza tralasciare la padronanza raggiounta da Cannavaro nel ruolo di centrale). Il macedone sta dimostrando che il Napoli non solo ha visto giusto nel puntare su di lui ma ha persino concluso un affare con l’Inter pagandolo meno di 8 milioni di euro. Goran Pandev, gol a parte, si muove già con la scioltezza del campione sulla trequarti. Non offre punti di riferimento, si pone al servizio dei compagni, rifinisce l’azione negli ultimi venti metri. E se capita, va a fare anche gol. Trovare un elemento così completo sotto il profilo tecnico è davvero difficile. Tra l’altro si trova anche nel pieno della maturità professionale per cui Insigne può trarre solo giovamento al fianco di un campione navigato qual è Pandev. E quando si conosceranno meglio, saranno dolori per le difese avversarie. Nessun problema conflittuale per Mazzarri sul piano tattico: se Insigne continua così ci saranno partite in cui il Napoli potrà tranquillamente tornare al vecchio modulo, cioè con Insigne e Pandev alle spalle di Cavani. E poi, i “cognatini” terribili. Hamsik e Gargano hanno sciorinato le loro caratteristiche di primo acchito. Con il Bayer Leverkusen sono stati loro a regalare qualità e quantità in cabina di regia. Per lo slovacco si profila una grande stagione, probabilmente quella della consacrazione ad alto livello.
NOTE DOLENTI – Per problemi legati anche alla condizione fisica del momento non hanno convinto appieno due difensori e due centrocampisti. Si tratta di Campagnaro, Britos, Dossena e Dzemaili. I primi due hanno mostrato limiti in fase di contenimento mentre Dossena e Dzemaili non sono riusciti a garantire alle due fasi di gioco l’apporto sperato. Dossena ha sofferto nell’arginare gli affondi del Bayer che nella sua zona aveva spedito un attaccante puro, tranne poi esibirsi in qualche verticalizzazioni apprezzabile; Dzemaili, invece, è apparso a disagio nelle accelerazioni, così come nell’interprerazione del ruolo di interno nel tre-cinque-uno-uno. Ma per Mazzarri rientra tutto nella norma, anzi sarebbe stato sorprendente il contrario. Il tecnico del Napoli può essere soddisfatto delle risposte ricevute alla prima al San Paolo: anche gli ultimi arrivati, tra cui Behrami, si sono calati rapidamente nella nuova realtà, sia tecnica che ambientale.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro