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Pandev: ”Dovete chiedere a Benitez perchè sono andato via. Che ricordi, Napoli trasmette grandi emozioni”

"Non capisco perchè si sia chiuso così bruscamente, da un momento all'altro, un ciclo che aveva dato tante soddisfazioni ai tifosi: questo mi ha turbato"

Lunga e velenosa intervista di Goran Pandev al Mattino:

Già alla fine della scorsa stagione si era intuito che non ci sarebbe stato più spazio per Pandev…
“A un certo punto ho immaginato di chiudere la carriera in maglia azzurra, questo mi è dispiaciuto anche perchè non l’ho capito. Ho avuto un rapporto straordinario con i compagni e con la società. Napoli è stata una scelta con il cuore tre anni fa, quando ho deciso di ridurre l’ingaggio che percepivo all’Inter e di accettare questa proposta. I primi due anni con Mazzarri sono stati fantastici, abbiamo vinto la Coppa Italia e conquistato due volte la qualificazione in Champions League, e credo che nella stagione del secondo posto avremmo potuto vincere lo scudetto ma trovammo una super Juve”

Poi è arrivato Benitez, e lo spazio per Pandev si è ridotto…
“Dovete chiedere a Benitez, non a me, perchè sono andato via da Napoli. Ho sempre rispettato l’allenatore e le sue scelte, mai un litigio. Mi sono impegnato al cento per cento e, quando ho giocato, ho fatto quello che lui mi chiedeva. Piuttosto, faccio un’altra osservazione…”

Quale?
“Quando sono arrivato a Napoli tre anni fa, ho trovato un grandissimo gruppo. C’era affiatamento e ci sono stati importanti risultati: siamo arrivati al secondo posto e abbiamo conquistato la qualificazione in Champions, nell’ultima stagione invece il Napoli si è piazzato terzo e non parteciperà alla prossima Champions. Su questo bisogna riflettere. Io non giudico, le scelte sono fatte dalla società, con cui, ripeto, ho avuto un’ottima relazione”

E allora? Il problema è stato Benitez?
“I fatti dicono che il Napoli di Mazzarri è stato, pian piano, smontato. Prima è andato via Cannavaro, poi Behrami, Dzemaili, Pandev… Un anno fa sono arrivati tanti nuovi giocatori, alcuni forti come Higuain, e non c’è stato alcun problema personale per me: ho legato molto con il Pipita, ad esempio. La società ha deciso di voltare pagina quando è andato via Mazzarri, ma non capisco perchè si sia chiuso così bruscamente, da un momento all’altro, un ciclo che aveva dato tante soddisfazioni ai tifosi: questo mi ha turbato”

Un cambio radicale non era avvenuto all’Inter quattro anni fa con Rafa?
“Era rimasto solo cinque mesi, non c’era stato tempo. I fatti dimostrano che sono stati messi da parte tutti i giocatori che facevano parte della precedente gestione. Confrontate le due formazioni…ricordo con piacere tutti gli allenatori che ho avuto in Italia. Delio Rossi che mi ha aiutato a crescere, Mourinho che mi ha insegnato come si diventa campione, Mazzarri che mi ha voluto fortemente a Napoli per rilanciarmi. Mi hanno dato fiducia e la fiducia per un calciatore è tutto”

Di Napoli cosa ricorda?
“I festeggiamenti per le due Coppe Italia, anche se l’ultima, quello dello scorso maggio, è stata turbata dalla morte di Ciro Esposito. Napoli regala emozioni straordinarie, i tifosi trasmettono grande energia. E come potrei dimenticare la doppietta alla Juventus nel 2011? Che urlo ascoltai al San Paolo”

Quale augurio fa al Napoli?
“Vincere lo scudetto, come ha detto il presidente De Laurentiis. Lo spero per i tifosi: meriterebbero questa grande gioia. Ho immaginato spesso, dopo una vittoria importante e la Coppa Italia, cosa sarebbe potuto accadere a Napoli per lo scudetto…Eppure, non sono mancati gli investimenti, ma certi successi, a mio avviso, si ottengono consolidando una struttura, creando il gruppo, perfezionandolo senza stravolgerlo. Questa continuità porta identità di squadra, mentalità e risultati. Faro sempre il tifo per il Napoli”.

Fonte: Il Mattino

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