«Sono felice. Per me era troppo importante far gol. Ho lavorato tanto da quando sono arrivato a Napoli: però, tutto mi girava male, sono stato anche sfortunato perché mi sono infortunato proprio quando ero pronto per giocare e ad un certo punto mi sono scoraggiato». Goran Pandev racconta la sua resurrezione. E’ contento come fosse stato un debutto.
L’ATTESA – Era dalla prima giornata che stava aspettando un momento simile, quando a Cesena centrò la traversa a portiere battuto. Goran Pandev sognava il primo gol in maglia azzurra e lo sognava proprio al San Paolo per farsi perdonare dai tifosi, per ricambiare l’amicizia riscontrata nello spogliatoio fin dal suo arrivo, per risentirsi il bomber di un tempo. Poi, l’infortunio l’aveva costretto a fermarsi ed a fargli rinviare quel sogno. Infine, l’equivoco con Mazzarri che l’aveva sostituto a Bergamo.
Ma ieri mattina quando ha visto che Cavani non ce l’avrebbe fatta e sentito Mazzarri prepararlo già mentalmente per la sfida della serata, Pandev aveva già intuito che era arrivato il suo momento. Si è caricato da solo in una stanza dell’hotel di Castelvolturno. E’ sceso in campo motivatissimo. Ha realizzato il primo gol di astuzia e di precisione. E poi ha sfoderato uno dei suoi numeri in area di rigore: controllo e girata imprendibile a fil di palo. E’ corso sotto la curva A, ha esultato come non mai. Non era la prima volta che faceva gol alla Juve. E non era la prima volta che andava a bersaglio mentre l’allenatore stava per sostituirlo. «E’ vero, mi successe anche quando ero all’Inter. Mourinho in un derby stava per tirarmi fuori quando calciai una punizione e feci gol. La cosa si è ripetuta, dovevo uscire perché ancora non reggo i novanta minuti. Ero preparato. Poi c’è stato quel bel cross di Maggio in area. Mi sono avvitato su me stesso ed ho calciato con tutta la rabbia possibile. Però, poteva andarci anche meglio»
IL RAMMARICO – Kung Fu è dispiaciuto. Aveva sperato fino all’ultimo in una vittoria. «Sul tre a uno, tutti pensavamo di avercela fatta.Ci dispiace tanto, per la squadra per i tifosi. Eppure abbiamo fatto una grande partita. Siamo calati nel secondo tempo, ma eravamo stanchi. Giocare ogni tre giorni ci pesa, per quello abbiamo avuto queste difficoltà».
IL CHIARIMENTO – Ringrazia i compagni di squadra ed i tifosi: «Mi sono stati sempre vicino e li ringrazio. Ora sto bene fisicamente e spero di continuare così». Tutto ricomposto anche con Mazzarri: «Il mister si è complimentato con me. Tutto a posto con lui. D’ora in poi se dovesse chiamarmi, sa che posso dare il mio contributo a questa squadra».
E da ieri sera Mazzarri sa di poter contare su un attaccante che i gol li ha sempre fatti ed è ritornato a farli. E qualche volta con un Pandev così, uno dei tre tenori può anche fermarsi.
Ha segnato uno splendido secondo gol… «Sì il gol è stato bellissimo, peccato che non sia servito per conquistare i tre punti dopo aver giocato una bella partita. Ma lo sappiamo la Juventus è una squadra eccezionale, che non regala nulla, fortissima in ogni reparto e che nel secondo tempo ci ha pressato in continuazione».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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