Lo chiameremo contro turn over: perché questo esce e quell’altro entra e sempre una rivoluzione (all’incontrario) è. In realtà è il ritorno alla normalità: però passa attraverso una ribaltone capovolto, con i titolarissimi che si scaldano per avvicendare il Napoli di Eindhoven. E’ un giochino strategico, è una soluzione per risparmiare energie, in sintesi è anche un piano che ora attende la verifica del campo: e però, contro il Chievo, la riverniciata avviene in ogni angolo del campo e rispetto al fiscio d’inizio in Ucraina si ritroveranno (molto probabilmente), nove volti nuovi.
I SUPERSTITI – Che poi sarebbe come dire undici cambi su undici: perché domani sera, quando si comincerà, Gamberini dovrebbe sistemarsi a sinistra, mentre giovedì è partito dalla sua posizione naturale di destra, e Zuniga si ritroverà nel ruolo di esterno mancino, quello nel quale è stato educato da Mazzarri, dopo aver speso poco meno di un’ora in quell’ibrida posizione da trequartista o da centrocampusta aggiunto o non si sa bene di cosa, visto l’esito. Gamberini e Zuniga in versione riveduta e corretta restano, numeri alla mano, gli unici riconfermati a settantadue ore di distanza della formazione d’avvio; mentre Cavani, Pandev e Inler, entrati nel secondo tempo, avranno solo modo di allungare il rispettivo minutaggio.
REVOLUTION – In realtà è tutto da un bel po’ annunciato, dall’estate, da quando venne pianificata la stagione: un Napoli per stare al passo con la Juventus, con una serie di gerarchie stabilite e qualche ballottaggio; e uno per provarci in Europa League, appuntamento occasionale da offrire ai giovani per crescere ed agli altri per far respirare i titolarissimi. E quindi, si rimescola: De Sanctis si prende la sua porta e si sistema alla spalle del nuovo terzetto difensivo, che ora si compone di Campagnaro-Cannavaro-Gamberini, con Britos che ha recuperato ed è a disposizione di Mazzarri, e Aronica che rappresenta per il centro-sinistra una garanzia.
DI CORSA… – Il calcio del Terzo Millennio comprende trasferte massacranti, rientri complicati, sonno che si perde inevitabilmente e fatiche che si accumulano: l’atterraggio del volo dall’Ucraina, a Capodichino, è avvenuto alle 4,30 del mattino; poi tutti in pullman a Castelvolturno, un riposino, e alle undici seduta di scarico per chi ha giocato e ripetizioni tattiche per chi non c’era. E’ il prezzo da pagare ai doppi impegni internazionali, ad un calendario affollatissimo: allenamento didattico, come abitudine dell’antivigilia, con disposizioni varie per chiunque.
TRAZIONE ANTERIORE – E quindi, rieccoli pronti: perché la trasformazione è collettiva e prevede che Maggio – dispensato dalla sfida con la Dnipro con Cannavaro e lo squalificato Hamsik – a rullare sulla fascia destra e Zuniga invece a far la stessa cosa dall’altra parte; in mezzo, come da copione, la fase di costruzione toccherà ad Inler e quella di interdizione, invece, potrà essere assolta da Behrami, che non ha avvertito alcun problema, dopo l’affaticamento muscolare che l’altro ieri mattina gli ha sottratto il match di Europa League: il sì definitivo arriverà con la rifinitura odierna, però le sensazioni inducono all’ottimismo. Davanti, inutile qualsiasi tipo di divagazione: Hamsik farà il pendolo tra le linee, e stavolta senza avere un Pirlo assorbi-energie, ed il resto finisce sulle spalle di Cavani e Pandev, l’attacco pilota d’una squadra che alla domenica sa bene quello che vuole e che avverte nell’aria la voglia matta di cancellare la prima sconfitta in campionato, quella con la Juventus, ma anche l’ultima complessiva, quella con la Dinpro.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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