Riecco la coppia che «scoppia». Scoppia di salute, perchè sia Cavani che Pandev sono risultati i trascinatori delle rispettive nazionali: il Matador, autore del gol con cui l’Uruguay ha pareggiato con l’Ecuador, ed il macedone, protagonista del pari della sua nazionale in casa della Scozia. Ma si ricompone anche la coppia che Mazzarri aveva in mente fin dallo scorso campionato: due attaccanti che si fondono mirabilmente, con caratteristiche tali da mandare in tilt qualsiasi dispositivo tattico. Eclettici. Imprevedibili. Micidiali negli ultimi venti metri. Ma anche partner ideali per gli inserimenti di Hamsik. Ne sanno qualcosa i difensori della squadra campione d’Italia. A Pechino, Cavani e Pandev (prima di essere espulso), non solo sono andati a bersaglio ma hanno creato non pochi problemi a Bonucci e compagni. Ed è stata quella l’ultima volta in cui il tandem ha potuto esibirsi. Poi Pandev ha dovuto farla da spettatore con Palermo e Fiorentina in quanto squalificato. Giocheranno uno in funzione dell’altro. Entrambi in funzione della squadra, nel nuovo modulo che l’allenatore ha abbracciato e che prevede maggiore densità nella zona nevralgica del campo, nonchè un’azione di disturbo già sulla trequarti.
LA STAFFETTA? – Per il momento resta fuori Lorenzo Insigne. Ma per il giovanotto di Frattamaggiore non si tratta di bocciatura. Solo di una attesa imposta dalle gerarchie interne. A Mazzarri piace essere coerente: in estate stabilì che Pandev sarebbe partito titolare e che Insigne avrebbe atteso il suo momento. E così sarà. Non poteva immaginare l’allenatore che l’ex pupillo di Zeman affrontasse la serie A con la stessa disinvoltura con cui si era esibito in Lega Pro ed in serie B. Ed ora tocca tenere a freno anche migliaia di tifosi che vorrebbero vedere subito in campo Lorenzo «il magnifico» . Situazione imbarazzante per l’allenatore. Ma anche la consapevolezza di trovarsi in panchina, l’elemento capace di cambiare volto ad una gara in qualsiasi momento. Una staffetta vincente metterebbe tutti a tacere: esce Pandev, entra Insigne; oppure esce un esterno e subentra un’altra punta per un tridente atomico. Stavolta le alternative non mancano. E non manca lo spirito di emulazione tra i protagonisti. Chi partirà da titolare sa di avere alle spalle colleghi altrettanto validi, pronti a soffiargli il posto. Ed alla fine se ne potrà avvantaggiare solo il collettivo.
IL TANDEM – Pandev-Cavani è un tandem che ha bisogno ancora della verifica del campo. Lo scorso campionato, per la presenza di Lavezzi, raramente il macedone ebbe modo di provare in partenza al fianco del Matador. Successe otto volte ed in una sola occasione il Napoli uscì sconfitto: a Bologna, alla penultima giornata, la gara che costò la qualificazione in Champions. Ma allora si trattò di una prestazione negativa di tutta la squadra. Per il resto, quando Pandev e Cavani, con il supporto di Hamsik (spesso in un 3-4-3), hanno agito insieme dall’inizio, il Napoli ha incamerato vittorie e punti preziosi. Ed entrambi sono pervenuti al gol (6 Cavani, 3 Pandev).
TOP PLAYER – L’acquisto del macedone è stato il primo colpo di mercato del Napoli. Mazzarri, dopo averne discusso con il calciatore dopo la vittoria della Coppa Italia, convinse De Laurentiis a fiondarsi con determinazione sull’attaccante ancora di proprietà dell’Inter. Per sette milioni di euro, il Napoli si è assicurato un calciatore nel pieno della maturità tecnica (29 anni); una punta capace di ricoprire più ruoli e che può mettere al servizio del gruppo la sua esperienza avendo vinto tanto in carriera (triplete con l’Inter e non solo). Insomma, un top player a tutti gli effetti. E per ribadire la bontà dell’acquisto, la volontà del calciatore di restare nel Napoli. Pandev ha accettato di ridursi l’ingaggio pur di ricambiare la stima e la fiducia che avevano riposto in lui, presidente, allenatore e tifosi. Ed oggi Kung Fu è il primo a dare consigli ad Insigne come quando insieme si sbarazzarono del Bayern Monaco prima e del Leverkusen poi nelle amichevoli precampionato, quando Cavani era ancora alle Olimpiadi.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.