Iniziano la giornata riempiendosi gli occhi con l’azzurro del mare. Non hanno il pollice verde. Pandev ama i broccoli e, come Rosati, risparmia sulla spesa. Cavani adora pescare. Soledad è appassionata di tecnologia. Un legame speciale e “vivissimo” unisce Edinson a Lavezzi. Ecco alcune delle curiosità che emergono dal Parco Matarazzo, in via Tasso, a un passo dal Corso Europa, residenza napoletana di Goran Pandev, Edinson Cavani, Antonio Rosati, Marco Donadel e Alessandro Gamberini.
I cinque azzurri occupano tutti condomini distinti, con affitti che vanno dai tre ai quattromila euro. Pandev e Rosati godono della vista più bella: da Castel dell’Ovo a Mergellina, una distesa di mare azzurro, barche immacolate e i colori dei fiori delle ville sottostanti. La casa del Matador è l’unica non panoramica: sotto è parcheggiata la Porsche Cayenne nera, persiane quasi sempre abbassate per eludere gli occhi dei curiosi.
Non paiono troppo sensibili al fascino floreale, come dimostrano le schiere di vasi vuoti fuori ai balconi. Fa eccezione Rosati: il terrazzo è ricco di margherite, gerani e rampicanti. Colorata e festosa come i suoi fiori è la moglie Elena, che, a detta dei custodi del parco, è molto simpatica. Soledad si concede al massimo una passeggiata ogni tanto nel parco con Bautista, preferendo la riservatezza di casa, frequentata quasi quotidianamente dalla moglie di Zuniga, sua grande amica.
Pandev e Rosati sono spesso insieme: il giorno dopo la partita contro la Lazio al San Paolo escono di casa con la BMW nera di Rosati per recarsi all’allenamento. Poco dopo, è la volta di Cavani a bordo di una BMW X6 bianca guidata dall’autista: il Matador si ravvia i capelli e sbircia a destra, all’uscita del parco, per accertarsi che non arrivino macchine.
L’immagine della famiglia Cavani che emerge dalle parole dei negozianti della zona è assolutamente nuova. Il parrucchiere Isidoro racconta che Soledad arriva sempre in macchina, perché il marito non gradisce l’attenzione dei tifosi nei confronti della moglie. Adora la tecnologia, non si separa mai dal suo Blackberry, e gioca spesso con l’I-phone di Isidoro mentre lui le cura i capelli. Si veste in modo casual ma ricercato, con grande attenzione alle griffe e porta spesso con sé Bautista e la sua tata, Tina che arriva la mattina intorno alle 10. Si aggira spesso nel parco con il piccolo Cavani e va fiera dell’amore smisurato del bambino verso il pallone: a spasso con Bautista la tata ostenta sempre soddisfatta la maglia del Napoli. Edinson è un appassionato di pesca: parte spesso la mattina all’alba in direzione Volturno con la sua canna. E poi c’è il doppio filo che ancora tiene avvinta la coppia Cavani al Lavezzi parigino. Il legame passa attraverso il collare dello yorkshire donato loro proprio da Ezequiel, e che Edinson ha ribattezzato, appunto, Pocho.
Tutti e cinque mandano i loro domestici napoletani a fare la spesa al vicino supermercato Carrefour, che poi recapita loro a domicilio il tutto. Il fruttivendolo don Pasquale, che ha la bottega subito fuori del parco, racconta di essere stato chiamato per portare la spesa a casa solo da Pandev e Rosati, e una volta sola, pare per i suoi prezzi troppo alti. Pandev ordinò broccoli, banane e mele, Rosati, invece, un misto di tutto: «Invece di mangiarsi i gol, Cavani dovrebbe mangiare un poco di frutta in più» scherza don Salvatore che dal bomber non ha ordinazioni.
Ma nel parco dei calciatori ha trovato casa anche un olimpionico, Diego Occhiuzzi, medaglia d’argento nella sciabola a Londra, spesso è in compagnia del Matador. La tentazione di gridare «Forza Napoli» è grande.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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