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Pandev: “Alla città di Napoli regaleremo un altro scudetto”

La capacità di leggere prima la giocata, di sapere già dov’è che andrà il pallone e cos’è che accadrà. Il talento del campo esportato nella vita. Goran Pandev sa tutto prima. Intuizione, genio e lucidità. Campione con le scarpette, oracolo ai microfoni. «Qui c’è tutto per divertirsi, possiamo vincere qualcosa di importante. Sì, lo scudetto». Radio Marte fa l’eco per la città. L’azzurro entra nelle case, bussa alle auto intasate nel traffico, colora la giornata napoletana di passioni e sogni. Con qualche rimpianto, però. «Potevamo lottare con la Juve anche quest’anno. Ci abbiamo provato. E un po’ pure creduto. Ma abbiamo sbagliato qualche partita. Penso a Torino, Sampdoria, Chievo. E’ lì che la Juve s’è dimostrata più forte. Ha meritato di vincere. Ma ci riproveremo».

IL PROGETTO – La convinzione di Pandev è nella forza del progetto De Laurentiis. E’ nelle intenzioni di chi ha vinto e scoperto, con la Coppa Italia, quanto è bello farlo a Napoli. E’ negli sguardi della gente che lo acclama. Che coi suoi guizzi s’è esaltata e l’ha atteso fiduciosa durante un letargo lungo. Avvio di stagione travolgente, acciacchi vari, panchina e pochi gol. Poi, il finale. Col botto. Sei reti, sette con quella alla Juve a Pechino. Le giocate da fuoriclasse. «E potevo anche fare di più. Ma ho avuto qualche problema fisico. Ho però ricordi importanti, bellissimi. La rete in Supercoppa, la più spettacolare. Pure se inutile. Quella a San Siro col Milan invece è stata fondamentale, è valsa la Champions». Il passato torna e si abbraccia al futuro. «Il prossimo anno sarà il mio. Voglio andare in doppia cifra. Anzi, a pensarci, mi basta vincere. E per farlo sono pronto a tutto…». Il sacrificio è votivo. Il patto col destino è totale. Pandev un po’ lascia, tanto raddoppia. «A Cavani cedo rigori e gol. Ma sì, può segnarli anche tutti lui. L’importante è che si vinca. E poi, se segna lui, significa che è rimasto con noi».

FUTURO – Le ansie del mercato condivise sotto porta. Cavani da trattenere, da tenersi stretto. La clausola rescissoria una minaccia da dribblare. Come pure sceicchi e nababbi del pallone, che tanti soldi potrebbero pagare. Ma non l’hanno ancora fatto. Cavani e Mazzarri, la doppietta vincente. «Con loro, e qualche acquisto, potremmo davvero puntare in alto. Ho voglia di giocare la Champions, di vivere le grandi notti europee del San Paolo. Lo scudetto manca poi da troppo, i napoletani meritano di sognare». Pandev universale. Fa e sa far tutto. Assist e gol. E poi il trequartista, la punta aggiunta e anche il centravanti. Tutto. Compreso il dirigente. Pandev direttore sportivo: insospettabile. Blinda Cavani, tiene Mazzarri, ma ha anche il piano alternativo: vincente, ovviamente. Fiducia a De Laurentiis. «Coi soldi di Edy, il presidente costruirebbe una squadra solida e forte, un grande Napoli. Sono sicuro». Goran Pandev e la Roma. «Per me è un derby». Le motivazioni non finiscono mai. Mica è il campionato.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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