Pandev più Pandev, uguale a Hamsik più Higuain: il Napoli che vede doppio è in quel Golan che ha ritrovato se stesso, mica solo il furore agonistico e il piacere di divertirsi da attaccante (quasi) puro, da bomber vero. Pandev più Pandev è la somma che fa la differenza a Marassi e che ora trascina a braccia larghe verso Londra, in quello stadio da favola ch’è l’Emirates, in quella Champions ch’è tutta una emozione. E ora che Genova per lui è un giardino fatato, povero Benitez: Higuain, Hamsik o Pandev al quadrato.
Fuori due e dentro Pandev: la sintesi è semplice, Goran.
«Tutti a pensare al turn-over: ma qui la stagione è lunga e serve chiunque. C’è bisogno dell’apporto dell’intero organico, perché gli impegni sono tanti e la fatica pure. E comunque quello che conta, statene certi, sono i tre punti».
Per un attaccante segnare è indispensabile.
«E fare una doppietta è una bella iniezione di fiducia. Io mi sento importante il giusto, c’è unità di intenti e il desiderio di provarci assieme. Chi scende in campo dà quello che ha e chi va in panchina è pronto per quando serve. E, a prescindere da qualsiasi altra interpretazione, stiamo giocando un grande calcio».
C’è una parola che non è più abolita: scudetto.
«Vogliamo andare avanti così, però sappiamo anche che bisogna vivere alla giornata. E’ ancora presto, il campionato è appena al via: ma il Napoli non si nasconde».
Dopodomani sarà di nuovo Champions.
«E’ il bello di questa stagione, sono emozioni forti che la città condivide con noi. Facile non è, anzi: però noi intendiamo essere competitivi su tutti e tre i fronti. Poi le somme si tirano alla fine dell’annata, ma quest’inizio è incoraggiante ed ha testimoniato la nostra tempra».
Il Sassuolo è dimenticato…?
«Lo era già prima, lo è ancora di più adesso. E’ stata una serata storta, che nell’arco di un torneo capiterà ancora a noi come alle altre. Volevamo cancellarla e ci siamo riusciti: direi che la prestazione non ammette discussioni, siamo stati bravi a chiuderla in fretta, a cogliere al volo le occasioni che ci sono capitate. Siamo unici: siamo partiti lanciatissimi, aggredivamo in qualsiasi zona del campo. Inseguivamo i tre punti ed invece è venuta fuori anche una gran bella partita. L’abbiamo gestita con ordine, poi».
Giocare alle spalle di una punta centrale le dà soddisfazione.
«E’ il posto in cui penso di esprimermi meglio, però io mi rimetto alle decisioni del mister ed alle esigenze della squadra. A Marassi era decisivo riprendersi, lasciare definitivamente in archivio l’amarezza per il pareggio con il Sassuolo. Io ho trovato pure due reti e sono contentissimo».
Il dopo-Cavani sta nascendo sotto i migliori auspici.
«Edi ha fatto cose enormi in questo Napoli, ma adesso è un’altra squadra, nuova in varie zone del campo. Il calcio è questo».
L’Arsenal non vi ha distratto.
«Però cominciamo a pensarci da ora. Siamo intenzionati a dire la nostra in campionato, in Champions e in Coppa Italia. Siamo consapevoli della forza dei nostri avversari, però siamo anche convinti di avere qualità per andarcela a giocare. Si procede, mentalmente, gara dopo gara: adesso godiamoci questa vittoria; io mi tengo stretto la mia doppietta; e dopodomani saremo all’Emirates per una sfida carica di contenuti. Vogliamo far bene».
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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