Domani festeggerà il compleanno con i compagni di spogliatoio. Goran Pandev farà festa con Hamsik, sono nati lo stesso giorno, ed hanno deciso di ordinare insieme pasticcini e spumante. Un compleanno che arriva nel momento migliore per lui: Kung Fu si è infatti legato al Napoli per altri tre anni; ha accettato di decurtarsi l’ingaggio pur di rimanere in azzurro; si è messo alle spalle il passato laziale ed interista e ora non vede l’ora ad abbracciare i tifosi del San Paolo che ritrova dopo la notte magica dell’Olimpico e che sente ormai suoi.
Pandev ha stregato tutti con il suo comportamento: da De Laurentiis, a Mazzarri; dai compagni di squadra, ai tifosi. Un esempio di grande professionalità ed attaccamento alla maglia, il suo. Ed anche la dimostrazione che si può recitare da protagonista pur non facendo parte dell’undici base. Mai un mugugno. Sempre tra i più combattivi in campo. Sei gol in campionato e uno in Coppa Italia. Una serie di assist, l’ultimo ad Hamsik per il raddoppio all’Olimpico che ha consentito al Napoli di assicurarsi il trofeo tricolore.
RUOLO CHIAVE – Ma da quest’anno, il nazionale macedone giunto nel pieno della maturità tecnica e fisica (compirà 29 anni), avrà un ruolo meno defilato e sicuramente più decisivo. Con la partenza di Lavezzi ci sarà tanto spazio in più. E in assenza di Cavani, impegnato alle Olimpiadi, in questo scorcio di stagione toccherà a lui prendere per mano il Napoli e pilotarlo fino alla vittoria della Supercoppa. Pandev è motivatissimo. Vuole ripagare De Laurentiis, che ha sborsato sette milioni e mezzo di euro per strapparlo all’Inter, e Mazzarri della fiducia riposta in lui. E soprattutto tornare ai livelli della Lazio quando per tre stagioni di fila arrivò in doppia cifra. «Se ho spinto per restare a Napoli è perchè credo nel progetto della società e sono convinto che insieme faremo grandi cose. Qui, io e la mia famiglia ci siamo trovati bene e credo che tanto calore non li trovi da nessuna altra parte», disse dopo aver giurato fedeltà al Napoli fino al 2015. Pandev può agire da punta avanzata o anche a ridosso del vertice dell’attacco. Un jolly offensivo nelle mani di Mazzarri. Ed un calciatore straordinario per le sue qualità tecniche: non solo rifinisce l’azione e la va anche a concludere ma sa tenere palla come pochi facendo respirare i compagni di squadra nei momenti più critici. Non c’è voluto tanto per convincere De Laurentiis a mettere a segno il primo colpo di mercato della stagione. Anche al presidente è piaciuto il modo di porgersi dell’ex interista nei confronti dei compagni e del club, nonché le sue caratteristiche tecniche dalla trequarti in su.
LA GUIDA – Ma Goran Pandev, che prima di sfondare in Italia ha fatto abbastanza gavetta, tocca anche il compito di guidare in campo i più giovani (Insigne e Vargas) e magari mandarli in gol a ripetizione oltre che dare loro consigli e suggerimenti. Pandev oggi vuole dimostrare di poter essere considerato a tutti gli effetti il terzo tenore del Napoli e magari sostituire Lavezzi nel cuore dei tifosi. E’ stato benvoluto dai compagni e dal tecnico fin dal giorno del suo arrivo. Goran si presentò nello spogliatoio affermando che si sarebbe messo a disposizione di tutti pur di portare il Napoli in alto. E così è stato. Ma ora punta a recitare da protagonista ed a spopolare in campionato come in Europa League. Intanto si ripropone il faccia a faccia con la Juve dopo la notte dell’Olimpico e Kung Fu quando vede il bianconero si esalta, si eccita e volentieri va a bersaglio. O si produce in assist- gol che per il Napoli va bene lo stesso.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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