Avanti c’è posto: e in quarto tenore che s’è intrufolato sul palco, è un talento allo stato puro da gustarsi per intero. Avanti c’è Pandev: e in quella veronica che spacca in due Palermo-Napoli, nella capacità di proteggere il pallone, poi di tenerlo a terra, di inchiodarlo nell’angoli basso, c’è semplicemente uno spicchio del goleador, che poi esplode nella sua intierezza con il giro che va a sfiorare la traversa, nel piattone – rimpallato – finito sul palo, nella intraprendenza, nella tranquillità a starsene al fianco di Cavani da seconda punta o di svariare un po’ a destra e un po’ a sinistra, alternandosi con Hamsik, o infine fungendo da rifinitore. «Mi diverto, ora mi sento importante, ma questa è una squadra che ha valori. E che gioca a memoria, qui si lavora tanto, con una cura particolare dei dettagli: ognuno di noi sa quello che deve fare, il mister ci riempie di suggerimenti. E stavolta siamo stati premiati».
E QUATTRO -Il poker è servito e tra la doppietta alla Juventus e la zampata al Genoa, in questo mese a tutto Pandev, c’è l’asso nascosto nella manica di un Napoli di nuovo debordante, una (perfetta) macchina da gol senza macchie e senza paure: «Ora gioco nel mio ruolo, in un meccanismo a orologeria. E mi diverto. Abbiamo vinto una partita difficile, su un campo impossibile, che concede pochissimo. Stiamo facendo bene, fisicamente ci sentiamo in grande condizione: ma viviamo alla giornata, come dice il mister. Ora pensiamo alla prossima partita, poi vedremo la classifica. Il terzo posto è distante e le prime due vanno, vincono sempre: non ci pensiamo, proviamo semplicemente a vincere. Poi si vedrà….».
IO E MAZZARRI -Cinque mesi galleggiando nella penombra, con la sorte malandrina che incide per rovinargli l’umore e la precarietà a cui viene costretto da Cavani, Hamsik e Lavezzi. Dov’era Pandev, non s’era ancora intuito: perché fino al 29 novembre, nel fatale incontro con una Vecchia Signora, le tracce del bomber sono impalpabili e la rabbia è repressa. Ma la svolta è a Castelvolturno, in un faccia a faccia con Mazzarri che lascia il segno, rappresenta adrenalina e scatena la «ribellione» del goleador smarrito: «Stiamo sempre tanto in campo, a provare e a riprovare. Devo dire che mi sto veramente divertendo, che sono contento di quello che sto facendo e del gruppo nel quale mi trovo. Il rientro di Lavezzi non mi preoccupa, anzi io spero che torni al più presto, perché il pocho è un grandissimo giocatore. E anche Vargas ci tornerà utile: a Mazzarri piace attaccare ed avere tante punte non rappresenterà un probelma, credetemi».
RICOMINCIO DAL TERZO -La classifica è un dettaglio assai marginale d’una notte da (tre) tenori e mentre intorno s’ode la eco d’una euforia trascinante il tunnel che s’inventa Pandev per sfuggire ad impegnative previsioni è nella frase a specchio ormai mandata a memoria anche da Mazzarri: «Inutile sbilanciarsi in pronostici. continuiamo a vincere. Lo abbiamo fatto e bene a Palermo, contro quest’avversaria che ci ha reso la vita complicata sino a quando non abbiamo raddoppiato. Dopo è stato facile, ma prima è stata dura. Siamo orgoliosi di questo successo e siamo soddisfatti per aver regalato una bella affermazione alla nostra gente. Per il momento, mi concentro sul terzo posto….». Avanti c’è posto?
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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