C’è una giustizia italiana che piace in Europa. È quella sportiva rappresentata dal procuratore della Federcalcio Stefano Palazzi, invitato dall’Uefa a partecipare ad un tavolo permanente che si occupi di lotta alla corruzione. E non solo. «La penalizzazione in classifica di squadre per problematiche finanziarie è un tema sul quale la Figc è attenta da tempo ed ora anche l’Uefa ha introdotto il fair play finanziario. Segno che esiste un modello italiano». Il magistrato napoletano è stato tra i relatori del convegno «Prospettive di riforma della Giustizia sportiva» promosso dall’Università telematica Pegaso, moderato dal rettore Giovanni Di Giandomenico e al quale hanno partecipato il presidente dell’Ordine degli avvocati di Napoli, Francesco Caia, il preside della facoltà di giurisprudenza dell’università Pegaso e componente della Corte di giustizia della Federcalcio, Francesco Fimmanò, il presidente della Corte di Giustizia della Figc, Gerardo Mastrandrea. L’ordinamento statuale e quello sportivo si intrecciano sempre di più per casi di corruzione o violenza, come per quanto accaduto nella partita Giugliano-Volla. «L’introduzione del reato di frode di manifestazione sportiva – ha sottolineato Palazzi che comunque vorrebbe un inasprimento della lotta alla corruzione – ha colmato una lacuna. La collaborazione con i magistrati ordinari, cui va la mia profonda gratitudine, è fondamentale. I loro mezzi d’indagine sono molto più penetranti dei nostri e trasmettendo gli atti d’indagine penale consentono anche nel settore disciplinare di ottenere risultati molto soddisfacenti per sanzionare comportamenti gravi e fungere da deterrente». Dal primo luglio luglio, ha ricordato Gerardo Mastrandrea, entrerà in vigore il Collegio di garanzia dello sport, una cassazione dello sport del Coni. L’intervento di Francesco Fimmanò ha sottolineato come ormai le regole dello sport siano spesso anacronistiche rispetto a quelle del mercato. Palazzi si è poi soffermato su alcune critiche mosse al processo sportivo. «Nel 2012 il 90% delle accuse da noi portate si sono rivelate corrette. I tempi dipendono proprio dalla complessità dei temi trattati». Il futuro sarà fatto di un sistema informatico, con fondi Uefa, per la digitalizzazione degli atti mentre andranno meglio regolati i patteggiamenti, la responsabilità oggettiva, la collaborazione. Sui cori discriminatori per Palazzi «sono cambiate le norme e quindi il nostro compito. Cambiare non dipende da noi ma dalla legislazione politica». A conclusione del convegno è stata presentata la pubblicazione «Prestazione sportiva e obblighi contrattuali dell’atleta» della dottoressa .
Fonte: Il Mattino
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