Silenzioso Giancarlo Abete (parlerà domattina a Coverciano) e sbalordito dall’uscita del “solito” Sandulli, ecco che a difendere la giustizia sportiva interviene il presidente-sindaco Giovanni Petrucci. “Basta attacchi ai giudici, basta esibizioni muscolari: il lato peggiore di questo sport”. Non cita la Juventus, è in ottimi rapporti con Andrea Agnelli, che ha sentito anche da Londra, ma non può accettare il tono di certi comunicati del club juventino. Il n.1 dello sport italiano è preoccupato per la pessima piega che sta prendendo il mondo del calcio (vedi anche la figuraccia in mondovisione di De Laurentiis a Pechino…), ma è altrettanto convinto che in autunno, quando si voterà in Figc, non ci sia alternativa a Giancarlo Abete. Però, sarebbe il caso che il buon Giancarlo iniziasse quel percorso di riforme che, per tanti motivi e per tante colpe (alcune certo non sue), ultimamente si è fermato. E sul fronte della giustizia sportiva c’è molto da lavorare: fra patteggiamenti e ribaltamenti, c’è il rischio di avvelenare la stagione (se già non è stata avvelenata). La superprocura così non ce la fa: non c’è ancora una risposta al caso di Genoa-Siena (22 aprile), lo scandalo della maglie tolte. Niente deferimento per le dichiarazioni della Juve e non si sa cosa verrà deciso per De Laurentiis che ha snobbato la premiazione della Supercoppa (cosa sarebbe successo in Uefa, per non parlare dell’Olimpiade?…). I processi del calcioscommesse vanno avanti a singhiozzo: a Napoli, Lazio e Genoa toccherà probabilmente verso ottobre-novembre. Abete era poco convinto dei primi patteggiamenti (come i 6 punti al Grosseto) ma non è intervenuto per evitare di sfiduciare la Superprocura: ma oggi a Roma gira la voce che Stefano Palazzi, sentendo poca fiducia nei suoi confronti (vedi persistente silenzio Figc), starebbe meditando di lasciare. Di dimettersi. Mi sembra strano, sinceramente, perché Palazzi è un combattente, uno che non si arrende mai e che prepara il suo lavoro con meticolosità da magistrato di vecchio stampo. Certo, ha commesso errori (vedi i 3 mesi di patteggiamento con Conte, sconfessati subito dalla Disciplinare): ma vale la pena lasciare adesso, a processi in corso?
Fonte: Repubblica.it
La Redazione
M.V.
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