«La grandissima favorita è la Juventus. Ma se stasera la Roma non perde rimette tutto e tutti in gioco: anche il Napoli». Gianluca Pagliuca, portiere dello scudetto storico della Sampdoria, quando esordì in serie A, nel 1988, aveva 22 anni. Quanto è arrivato alla fine della carriera, di gare ne ha giocate 592 con quattro maglie, Samp, Inter, Bologna e Ascoli.
Quante chance hanno ancora gli azzurri di Benitez di poter lottare per lo scudetto?
«La classifica non rispecchia quelle che erano le aspettative del Napoli a inizio stagione. Sono rimasto deluso dagli ultimi risultati, dai passi falsi con Parma e Udinese. Però da qui a dire che la stagione di Benitez è deludente ce ne passa».
Ma per il primo posto?
«Dieci punti sono tanti, tantissimi. Poi la corsa è sulla Juventus non sulla Roma che magari sta andando meglio del previsto. Però con Benitez in panchina tutto è sempre possibile: questo Napoli in certe gare è stato davvero travolgente. E poi Higuain è impressionante».
Non subisce troppi gol?
«Ma ne fa tantissimi e crea occasioni una dopo l’altra. Ecco, questo ha di bello il Napoli di Rafa: la facilità con cui arriva sotto porta, la maniera orchestrale di costruire azioni pericolose. Le prestazioni contro la Juve e quella di Dortmund sono il segnale di una grande maturità».
Per chi farà il tifo Benitez stasera, Roma o Juventus?
«Per un pareggio, è semplice. E così, credo, finirà. Ma poi domani deve battere la Sampdoria, non proprio semplice perché da quando è arrivato Sinisa Mihajlovic non ha mai perso, giocando un buon calcio, per certi versi simile a quello del Napoli».
Perché un pari?
«Perché anche il secondo posto non è un obiettivo facile: la squadra di Garcia sta facendo meraviglie. In tanti erano convinti che prima o poi sarebbe crollata. E invece è lì a tener vivo questo campionato».
Insomma, al momento Napoli dietro alle due battistrada?
«La classifica dice questo. E anche i valori espressi da questo girone d’andata. D’altronde sbaglio o il Napoli negli ultimi due mesi ha vinto solo due gare?».
Tutti hanno un momento di pausa…
«Ma non così prolungato. Ecco la Juve lo ha avuto: perse a Firenze e poi ne ha vinte dieci di fila. La differenza è tutta qui».
Domani al San Paolo c’è il suo primo grande amore.
«La Sampdoria di Boskov era pura poesia. Ricordo le prime sfide con Maradona e il mio primo trofeo vinto proprio contro gli azzurri: la Coppa Italia nel 1989. In quella Samp c’erano Vialli, Mancini, Cerezo, Dossena, Vierchowod…».
Quella di adesso è un po’ diversa?
«Beh, tanto. Però attenzione lo stesso: le gare alla ripresa, dopo 20 giorni di sosta sono sempre molto insidiose. Le feste possono fare brutti scherzi: nella stagione dello scudetto con la Samp noi perdemmo la prima dell’anno in casa col Torino».
Dunque il Napoli deve essere prudente?
«Molto. Poi la Sampdoria ce l’ha come vizietto: lo scorso anno non vinse allo Juventus Stadium?»
Fonte: Il Mattino
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