Pagelle CDS: Ciani e Cana disastrosi, Inler… 7! Reina sicuro, Insigne c’è

LAZIO
MARCHETTI 5 – Non arriva sul guizzo di Higuain, lasciando la sensazione che avrebbe potuto fare qualcosa di più. Sul tiro di Insigne respinta laterale, ma il gol dell’argentino viene annullato per fuorigioco. In apprensione anche su un tiro-cross di Callejon. Niente da fare sul terzo gol.
KONKO 6 – Si salva il francese, perché dietro c’è e si vede anche davanti in appoggio alla manovra. Con una sberla da venti metri spaventa Reina.
CIANI 4 – Higuain lo beffa quando il francese sembra aver preso il vantaggio decisivo. Gestisce la palla con troppe indecisioni. E nel recupero se lo fa togliere da Mertens che manda in gol Callejon.
CANA 4 – Buca su Higuain, spalancando un’autostrada verso Marchetti. Ha la predisposizione a uscire e rischia tantissimo, perché l’ultimo difensore davanti al portiere dovrebbe sapere che dietro c’è il vuoto. Errore grave anche sul raddoppio dell’argentino. Lo lascia andare a chiudere il conto invece di accompagnarlo.
RADU 6 – E’ reattivo, prontissimo sul recupero del pallone e lo appoggia meglio degli altri difensori. Sembra più ispirato dei centrocampisti nelle scelte dei passaggi. Ci prova da lontano. Ammonito per una randellata al suo amico Pandev.
BIGLIA 5 – Si muove più arretrato del solito, davanti a Ciani e Cana, per tallonare Pandev. Nella distribuzione è pulito e scolastico, dovrebbe e potrebbe cambiare gioco più spesso. Zero lanci. Fraseggio corto. Troppo morbido, finisce per terra nel contrasto con Pandev, che protegge il pallone e lo mette in rete.
CANDREVA 6,5 – Slalom e tiro di sinistro, si presenta alla grande e sfiorando un gol da cineteca. Sale in cattedra e asfalta Armero. L’attacco della Lazio è tutto dalla sua parte, anche il cross da cui nasce il pareggio.
GONZALEZ 6 – Petkovic lo preferisce a Onazi e l’uruguaiano conferma di essere in ripresa. Incrocia Inler. Si comincia a rivedere il suo dinamismo. Non meriterebbe di uscire: sostituzione tattica.
FLOCCARI (17′ st) 5,5 – Con il suo ingresso la Lazio passa al 4-4-2. Non gli arriva un pallone.
HERNANES 5 – Un destro goffo dal limite in avvio, una palla rubata senza riuscire a battere Reina allo spirare del primo tempo. Nel mezzo tanta sofferenza per la marcatura stretta di Behrami.
LULIC 5 – A parte un cross indovinato per Candreva, nel primo tempo combina pochissimo e resta a guardare. E continua a sbagliare quasi tutto nella ripresa. Deve riacquistare umiltà.
KEITA (25′ st) 7 – Entra troppo tardi, ma non è colpa sua. Scuote il finale con un eurogol.
PEREA 6 – Gioca di sponda e lavora dei bei palloni, mettendoci qualche preziosismo. E’ sul cross di Candreva che Behrami tocca nella propria rete. Pressa e combatte.
PETKOVIC (all.) 4,5 – Per un’ora è una buona Lazio, ma le sostituzioni hanno l’effetto di scollarla. E dietro è un disastro.
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di Antonio Giordano
NAPOLI
REINA 6,5 – Ha piedi che manco un centrocampista. Governa le palle sporche e sull’autorete servirebbe Nembo Kid oppure un indovino. Offre sicurezza.
MAGGIO 6,5 – La sfida con Lulic è di reciproco rispetto: meglio la fase passiva, quando deve umilmente mettersi al servizio delle diagonali. Ma l’assist è dell’1-2 è un “terzo tempo” straordinario e la ripresa è ricca di contenuti agonistici e tattici con cui sovrasta Lulic.
ALBIOL 6 – Va a prendere (soprattutto lui) Perea, lo tiene con sufficienza, lo costringe a uscire dalla zona rossa. Deve spalancare gli occhi, perché al fianco…
BRITOS 6 – Chissà mai cosa gli accada in certi istanti: per poco non manda in porta Hernanes, ciabattando su Inler e scatenando una carambola (quasi) letale.
ARMERO 5,5 – La Lazio sceglie di andare a giocargli addosso, avendone colto i disagi, la difficoltà di lettura sugli spostamenti: Candreva lo salta, lo stordisce, lo manda in confusione dal fischio d’inizio e fin quando ha fiato.
BEHRAMI 6,5 – Chiaramente: Hernanes. Per 45’, gli basta fargli sentire l’ombra o il fiato, mai un passo dietro e sempre uno in anticipo. Poi un po’ vago, e magari sarà colpa dell’autorete, lo perde in avvio di secondo tempo, lo va a cercare e lo molla solo quando Petkovic cambia e Benitez lo obbliga alla zona.
INLER 7 – Ha lentezza di pensiero, però ha una determinazione nel cercare di scacciar via i fantasmi ch’è palpabile nella ostinazione a giocare pure a rischio di sbagliare gli angoli di passaggio e l’assist per Higuain ne è la prova.
INSIGNE 6,5 – Comincia a destra poi “sente” scricchiolare il binario sinistro alle sue spalle ed è sacrificio, sono rientri, tanta fatica.
PANDEV 7 – Quando sta per diventare un problema sul quale interrogarsi (primo tempo choc), si “vendica” ed esplode con esultanza livorosa assai. La rete lo cambia, s’inventa giocate complicate e diventa terrificante.
CALLEJON 7 – Per chi con l’atletismo costruisce la propria carriera è dura non avvertire la gamba. Ma la chiude lui, ritrovando il guizzo d’avvio stagione nel momento che vale.
HIGUAIN 8 – Uno contro tutti: il miglior Higuain prescinde dai gol (che pure sono da applausi) ed è racchiuso in una nottata di straordinaria ispirazione, persino di altruismo. El Pipita (show) non è un attaccante, ma un reparto intero.
MERTENS 6,5 – A presa rapida: l’assist per respirare a Callejon.
BENITEZ (all.) 7 – Alla fine dilaga e può cancellare le sconfitte, i timori. Chiede tempo, ne ha bisogno. Per ora è più cuore che testa.
L’arbitro
Bergonzi 6 – Poche macchie, gestione colma di buon senso in una partita (peraltro) priva di preoccupazioni.