A lamentarsi stavolta è la Paganese. Il giorno dopo la decisione del Viminale di far giocare in uno stadio lontano dalla Campania e a porte chiuse il derby con la Nocerina del prossimo 1 dicembre, il presidente della Paganese Raffaele Trapani si sfoga: «Paghiamo un danno economico e d’immagine enorme per una decisione che subiamo e che ci punisce per colpe che non sono nostre. È il secondo anno consecutivo che Paganese e Nocerina si affronteranno in campo neutro e a porte chiuse: credo sia l’unico caso in Italia. Ma anche i tifosi devono capire che è ora di cambiare». Poi insiste: «Una decisione subita senza essere interpellati, una decisione che non accettiamo di buon grado perché c’era un’alternativa che avevamo proposto prima dell’inizio del campionato, e cioè che i derby si giocassero alla presenza del solo pubblico di casa. Ma non ci hanno ascoltato».
Tuttavia Trapani chiede anche alle tifoserie delle due città di fare un passo in avanti in termini di maturità: «Se si arriva a prendere decisioni così drastiche è anche perché ci mettiamo del nostro. Il calcio non è guerriglia, è un’altra cosa. Per colpa di pochi ultrà paghiamo tutti. Mi auguro che dopo questi fatti si possano smuovere le coscienze. Quello tra Paganese e Nocerina non è il derby più pericoloso d’Italia: per tutto l’anno conviviamo con i nocerini al lavoro o in famiglia. Tutto questo non è più accettabile, anche perchè i danni economici sono ingenti e così si rischia di non poter fare più calcio in realtà come questa».
L’anno scorso Paganese e Nocerina giocarono a Chieti e Pisa. La sede del prossimo match non è ancora nota: «Ci eravamo ripromessi che quest’anno le cose sarebbero cambiate – conclude – siamo andati nelle scuole con i dirigenti della Nocerina, non è servito a niente. Eppure altrove succede di peggio, ma si gioca normalmente».
Fonte: Il Mattino.
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