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P. Prestisimone: “Mamma Cavani e il sogno d’amore napoletano”

Mamma Berta non filava, amava. Figurati se nell’infinito tira e molla sulla partenza-conferma del capocannoniere uruguaiano non spuntava il gossip amoroso per una città come Napoli. Pensa te se adesso siamo ridotti a sperare che mamma Cavani – a nome appunto Berta (Gomez) – sia davvero caduta, come “fantastica” il gossip dei vicoli, nella rete di un gagà napoletano affascinato dalla sua illustre maternità, cosa che ci sembra più probabile. Il nobil figliolo di Berta un giorno va al Real Madrid, quello successivo al Manchester City, il terzo al Chelsea, poi al Bayern Monaco. Chi offre di più?
Di certo si deve render merito ai procuratori di Cavani, Triulzi in primis, di aver messo in piedi un’asta ai livelli più alti possibili. In Europa i soldi veri ora ce li hanno solo gli sceicchi e gli oligarchi sovietici, riferimento di questi club; gli unici in grado di non sbiancare di fronte alla celebre clausola rescissoria di 63 milioni del Matador; dunque complimenti a lui per i gol e ai suoi manager dell’architettura di mercato costruita. E la conferma al Napoli? Sparita? Quasi, ma non del tutto, specie dopo la probabile conferma di Mazzarri. Così De Laurentiis è il primo a sperare che quando mamma Cavani dice che difficilmente un’altra città amerà il figlio come Napoli, lo faccia per spingerlo a restare, “magari per amare anche lei…”, sussurra il gossip. Dovrebbero far chiarezza in famiglia, i Cavani, visto che papà Louis da tempo dice che vede Edi al Real e la mamma lo vorrebbe a Napoli. La mamma è sempre la mamma, per carità, ma qui sono in ballo milioni in più o in meno all’anno nelle tasche di Edinson: sarebbe una delle prime volte in cui il richiamo di mammà viene battuto dal richiamo della volgar moneta.
L’errore in cui lo staff dirigenziale del club non deve cadere è, a nostro avviso, di cercare di trovare il Cavani bis. Mazzarri spinge per Dzeko, il bosniaco del City, il cui arrivo è ovviamente legato al trasferimento di Cavani proprio a Manchester. L’alternativa più gettonata a Dzeko ora è il brasiliano dell’International e della nazionale Leandro Diamiao. Ottimi, ma, fermo restando che di vice Cavani al suo livello non se ne vedono in giro, ci sembra più saggio che De Laurentiis, Mazzarri e Bigon puntino a sostituirlo con una diversa architettura tecnica. Per esempio ci piace tanto l’accoppiata Insigne-Immobile, da completare portando dalle nostre parti lo scugnizzo genoano di Torre Annunziata che a Pescara e nell’under 21 ha fatto (e quando è chiamato fa) sfracelli col suo “cumpariello” di Frattamaggiore.
Ma…, c’è un ma, e pure grosso. Al tifoso napoletano che ha assaggiato la cucina da gran gourmet con Cavani non puoi chiedere pari entusiasmo, fiducia, passione (e incassi) con i soli due scugnizzi, seppur d’oro. Dice: ma se siamo sportivamente sopravvissuti all’addio di Maradona, vuoi che non riusciamo a risollevarci dalla partenza di Cavani, grande ma lontano da Diego come presenza e icona? Un bel busillis, in effetti, l’unica è fidarsi e credere negli uomini che reggono il timone della società. Crederci, con la certezza che l’amore c’è e resterà. Immutabile, quello è sopra di tutto.

Fonte: Il Roma

La Redazione

M.V.

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