Caldo. Piuttosto caldo. E non solo sugli spalti. Al Meazza non ci sarà il tutto esaurito, ma la prima serata primaverile della stagione. Milan-Napoli, con inizio domenica sera alle ore 20,45, si giocherà con il termometro intorno ai 18 gradi. Le previsioni della serata di parlano, per la precisione, di una temperatura di 17 gradi. E sarà caldo, molto caldo, sugli spalti. Sono infatti annunciati, come spesso accade quando il Napoli è di scena al Meazza, moltissimi sostenitori napoletani a San Siro. La colonia di fan azzurri a Milano è infatti tra le più numerose tanto che, ai tempi di Maradona, a San Siro sembrava quasi un derby quando Inter e Milan incontravano il Napoli. Tra due giorni i tifosi azzurri presenti a San Siro saranno tra i 7.000 e i 8.000 e gran parte prenderanno posto nel terzo anello blu. Una bella fetta di stadio per Mazzarri & company che, unita ai circa 22.000 abbonati rossoneri, fanno già 30.000. Facile prevedere un’affluenza di almeno 45.000 spettatori. Non male, in un periodo di fuga degli stadi generalizzata.
Senza Maradona e Van Basten, senza Sacchi e Bianchi: Milan-Napoli di domenica prossima non varrà lo scudetto, ma è pur sempre una sfida da Champions League, una gara che mette in palio molto più del secondo posto: c’è il tesoretto della Uefa, i 30 milioni che garantisce l’accesso alla fase a gironi della Champions. Ci sono di mezzo, strategie, scelte di mercato, valutazioni di marketing. E tanto altro.
Per Inter-Milan, Juve-Milan o Inter-Juve nessuno scomoda l’epica, se il Napoli va a Milano da favorito per il secondo posto, sì. Perché per vincere al Sud servono imprese, gesta, epopee. Nessuno ci crede perché fino a qualche tempo fa era raro che succedesse. In Italia il confine-scudetto è il Po: sopra o sul Po si vince, sotto quasi mai. Non a caso il Napoli in Champions ci è andato solo una volta. Dal 1990 in poi allora nessun club al Sud si è mai alzato sopra il 5° posto, a parte il Napoli nelle ultime stagioni.
Nel 2008 i tifosi del Milan trovarono un modo curioso di accogliere i tifosi del Napoli: erano tempi diversi, anche politicamente. E allora, fazzoletto verde al collo e con in mano sacchetti della spazzatura gialli e neri, un gruppo di giovani della Lega accolse i tifosi degli azzurri.
Sono già annunciati tifosi provenienti dalla Svizzera e dalla Germania, perché Milan-Napoli vale molto di più del simbolico secondo posto: c’è in palio la solita leadership di due squadre da sempre molto rivali. Anche nelle tradizioni. Come nella filmografia: dai tempi di «Napoletani a Milano (1953)», dove uno sgangherato gruppo di falsi parenti delle vittime del crollo di una catapecchia, capeggiato da Eduardo De Filippo (anche regista), sale al Nord e chiedere indennizzo alla società responsabile.
Pochi anni dopo segue «Totò, Peppino e la malafemmina» di Camillo Mastrocinque (1956), un cult del dualismo tra Napoli e Milano con l’ormai leggendaria scena col «ghisa» in piazza Duomo e dell’arrivo in Stazione con i cappotti in piena estate. Fino ad arrivare, in tempi più recenti, ai film di Siani e Bisio. Milan contro Napoli è anche questo. Per questo, la gara di San Siro più che una partita di calcio è un romanzo.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro