Con il Napoli vinse lo scudetto, la coppa Uefa, nell’Inter fu il primo allenatore dell’era Moratti. Ottavio Bianchi tifa Napoli e questo è fin troppo chiaro.
Napoli-Inter, che partita sarà?
«Il Napoli in ottima salute e ha maggiori motivazioni, l’Inter è in un anno di difficoltà, anche se nel calcio non c’è mai nulla di scontato e l’Inter è sempre l’Inter in questo momento tra le due squadre c’è una grandissima differenza, il Napoli è nettamente favorito».
Secondo posto in cassaforte?
«Direi proprio di sì. Il Napoli credo ormai sia irraggiungibile. Sfumato il sogno scudetto, il secondo posto è da considerare un ottimo risultato. L’impegno contro l’Inter ha un fascino particolare ma se andiamo ad analizzare le cose in modo molto pragmatico in questo momento non c’è partita».
Come spiega la crisi dell’Inter?
«Un anno molto travagliato per tante motivazioni. Gli infortuni bisogna analizzarli perchè c’è differenza tra traumi distorsivi e stop muscolari. L’Europa League salverebbe la stagione? Fino un certo punto perchè è una Coppa che viene presa in considerazione dalle semifinali in poi, altrimenti se ne farebbe probabilmente a meno, anche da un punto di vista economico la differenza rispetto alla Champions è enorme».
Cavani è a due gol dalle cento reti in azzurro: potrà essere decisivo?
«Cento reti nel Napoli è un bellissimo traguardo, ha segnato tante reti ed è stato spesso decisivo. Il Napoli ha un buon organico in tutti i suoi elementi, Cavani è il valore aggiunto, in chiave moderna è l’attaccante che tutti gli allenatori vorrebbero perchè anche se non segna si rende comunque utile».
Quale può essere l’insidia per il Napoli?
«Un calo di concentrazione perchè il traguardo potrebbe considerarsi già raggiunto e ora si comincia con i discorsi del futuro, dei trasferimenti: a Napoli soprattutto, questa insidia è maggiore. L’Inter ha perso sempre le ultime gare fuori casa, Mazzarri fu bravo a tenere alta la concentrazione prima della gara contro il Cagliari».
Cavani andrà via?
«Mi sembra che la via sia tracciata e che il solco sia stato già tracciato per un possibile addio. Se dovesse arrivare una grande offerta la cessione sarebbe una cosa da considerare normale e non clamorosa. Di fronte a certe cifre non puoi trattenere un giocatore, la società guadagna moltissimo, il giocatore può firmare il contratto della vita. I soldi ben investiti potrebbero garantire una squadra ancora più forte. Non devi pensare a spendere solo per spendere ma farlo bene».
Il futuro di Mazzarri?
«È auspicabile che Mazzarri resti per continuare il progetto tecnico. Non posso prevedere come finirà: bisogna vedere non solo l’ingaggio ma i rapporti, i programmi, gli obiettivi da raggiungere, Mazzarri ha fatto molto bene, ora a Napoli c’è solo da vincere, non si potrà arrivare secondi a dieci punti. Si è lavorato bene in tutti i sensi in questi anni, la società è solida, basteranno pochi ritocchi».
Hamsik è la certezza, un uomo simbolo?
«Hamsik è un giocatore di grande valore, si trasforma da attaccante a centrocampista, in fase di non possesso palla interrompe l’azione, quando il Napoli attacca lui verticalizza molto bene, ha un’ottima intesa con Cavani e con tutti gli altri. Un giocatore formidabile»
Il sogno scudetto sfumato, come mai?
«Il Napoli lo davo in volata fino alla fine con la Juve che ha conquistato molti punti in più dell’anno scorso, quando erano andati lenti tutti gli altri. Quest’anno il Napoli si è comportato molto bene però è mancato qualcosa».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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