Conosce molto, ma molto bene Bergamo e Napoli. E dunque l’Atalanta e gli azzurri. Questione di radici e poi di cuore. E in mezzo, due panchine e una tribuna: « Sì, ma non so se andrò allo stadio». E qui comincia la partita speciale di Ottavio Bianchi.
AUGURI DIEGO – Una sorta di strano derby, quello del sessantanovenne ex tecnico di Napoli e Atalanta. Una sfida piena di emozioni: ha giocato in entrambe le squadre, da giovane centrocampista, e poi le ha anche allenate. Conquistando, come la storia racconta, il primo scudetto, la Coppa Italia e la Coppa Uefa alla guida di Maradona e compagni. A proposito: ieri Diego ha compiuto 52 anni e, com’è giusto che sia, la partita di oggi finisce per un attimo in un angolo. «Eh, il tempo passa per tutti? Arrivati a una certa età è sempre brutto festeggiare il compleanno». Si scherza. Ma forse non troppo. «Comunque, sono felice di fare i miei auguri a Diego. E sono felice soprattutto se lui e la sua famiglia stanno bene».
L’AFFETTO – Bianchi ha già scelto la sua favorita: «Gli azzurri sono ormai una grande, ed è per questo che mi è dispiaciuto non vedere il solito Napoli a Torino con la Juventus. Le cose, comunque, stanno andando bene e il campionato è lungo: tra l’altro, il profilo tecnico della nostra serie A è peggiorato, però mi pare che la squadra di Mazzarri giochi un bel calcio. La trasferta di Bergamo è insidiosa, si, ma è nella normalità di un cammino lungo». Bianchi, insomma, è fiducioso: «Sono lontano da Napoli, dalla realtà cittadina e della squadra, ma mi pare che le cose stiano andando bene: ai miei tempi c’erano problemi gravi al di fuori, che emergevano, che venivano fuori anche quando si vinceva. Tra l’altro, sono molto felice dei risultati raggiunti: mi soffermo sempre con maggiore attenzione sulle partite degli azzurri, le ascolto e le guardo con particolare affetto».
I FAVORITI – Una passione che non lesina ottimismo: «Se devo fare una considerazione di carattere pragmatico, allora onestamente non vedo alcuna differenza tra il Napoli e la Juventus. Anzi, dal mio punto di vista gli azzurri sono favoriti per lo scudetto, perché la Juve deve disputare la Champions e ha anche dei dirigenti che spesso e volentieri parlano sopra le righe anche se sono ben corazzati. Il Napoli, invece, è ben allenato e ben gestito da un punto di vista societario. Chi vincerà? Chi alla fine manterrà maggiormente il braccio di ferro» Un discorso che fila dritto verso gli errori arbitrali di Catania: «Ci sono sempre stati, e direi che tutto è giustificabile. Tutto, ad eccezione delle parole di Marotta: ha detto che la Juve avrebbe vinto comunque, ma se avessero convalidato il gol di Bergessio, beh, i bianconeri si sarebbero anche potuti innervosire» .
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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