Il campionato è un affare tra Napoli e Juventus. Detto da Ottavio Bianchi, che il primo scudetto azzurro lo ha conquistato proprio duellando con i bianconeri, la parola diventa verbo. L’allenatore del tricolore targato 1986 lo aveva pronosticato prima del campionato e la sua visione è stata puntualmente confermata dai risultati delle prime sei giornate. Napoli e Juve, appaiate a sedici punti, hanno già messo quattro lunghezze tra loro e le inseguitrici, l’equivalente di una vittoria ed un pareggio. Un bottino frutto di una continuità di risultati che è alla base di qualunque successo, così come conferma lo stesso Bianchi.
Napoli e Juve sono in vetta ma siamo ancora alla sesta giornata, i valori mostrati sono quelli reali oppure c’è da attendere prima di esprimere un giudizio pressochè definitivo?
«Non mi stupisce che stiano appaiate al primo posto, hanno un organico completo, uno spogliatoio compatto, grandi campioni in organico e due società solide alle spalle. Questi sono ingredienti necessari a raggiungere grandi obiettivi che, unitamente alla continuità di risultati, formano il mix perfetto per raggiungere il traguardo scudettato».
Quindi non teme un ritorno di Inter, Lazio, Roma o Milan?
«Credo sia impossibile. Quando una stagione finisce con un successo basta guardarsi alle spalle per vedere che il merito principale è della continuità di risultati. La Juventus ha vinto lo scorso campionato inanellando una serie infinita di pareggi. Questo vuol dire che anche nei momenti di calo, che sono fisiologici durante una stagione lunga e logorante, si riesce sempre a fare risultato. Questo ad oggi è capitato solo a Napoli e Juve, le altre, invece, stanno ondeggiando tra vittorie e sconfitte dimostrando che non sono pronte per la lotta allo scudetto».
Le prestazioni di Catania e Genova sono quindi da valutare positivamente anche se il gioco non ha brillato?
«Assolutamente si. Negli anni passati il Napoli le avrebbe perse queste partite, invece oggi no. Ciò rappresenta un segno di maturità del gruppo che riesce a tirare il risultato dal cilindro anche quando magari il gioco non lo permette. In alcune occasioni a vincere è il gruppo, in altre serve il guizzo di un fuoriclasse. Il Napoli ha entrambe le carte da giocarsi ed è l’unica che le ha nel mazzo insieme alla Juve».
È la seconda settimana delle Coppe, come incideranno gli impegni europei sulle prestazioni di entrambe le squadre?
«Fino a che si gioca nella fase a gironi le rose meglio attrezzate riescono sempre a fare risultato sia in Italia che all’estero. I giochi, invece, si decideranno quando ci sarà il “dentro o fuori” in Europa. Da marzo, se tutto andrà per il meglio, Napoli e Juventus dovrebbero essere impegnate nella volata scudetto e nella fase finale delle Coppe. Solo a quel punto si capirà quale delle due avrà ancora forze fisiche e mentali per perseguire almeno uno dei due obiettivi».
Allora azzardi un pronostico, quale vede favorita tra le due?
«Sono davvero equivalenti, credo che la differenza sarà data dalla fatica accumulata per il doppio impegno settimanale. Da questo punto di vista ho meno certezze per la Juve che dopo tanti anni è tornata a giocarsi la Champions. Vincere un campionato è difficile, ma ripetersi con l’impegno europeo è cosa davvero ardua. Ecco perché potrebbe essere l’anno giusto per riportare lo scudetto a Napoli. E non chiamatemi gufo, se si vuole vincere non bisogna piangersi addosso».
Fonte: Il Roma
La Redazione
P.S.
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