Il primo club italiano a lanciarsi su Osvaldo, attaccante argentino nato a Lanus (come Maradona, è un amico di Diego), è stato il Napoli. È accaduto quasi un anno fa, quando il club di De Laurentiis e l’Espanyol cominciarono a trattare la cessione del difensore Victor Ruiz. Il direttore sportivo Bigon chiese all’intermediario della trattativa, Filippo Fusco, aggiornamenti sulla posizione del giocatore, però la trattativa non decollò, perché venne giudicato eccessivo dal Napoli l’ingaggio dell’ex attaccante di Lecce, Bologna e Fiorentina (1,4 milioni di euro) e perché la valutazione era elevata. Peraltro, il giocatore difficilmente avrebbe accettato il part-time perché l’indicazione di Mazzarri era stata chiara: Cavani, Lavezzi e Hamsik sarebbero stati i «titolarissimi».
Osvaldo è passato alla Roma nella scorsa estate per 15 milioni, pagabili in tre anni, con un bonus di 2,5 milioni. L’inizio dell’argentino – naturalizzato italiano dopo il matrimonio – è stato brillante, al punto che il ct Prandelli lo ha convocato dopo gli infortuni di Balotelli e Pazzini. L’attaccante della Roma ha anche sfidato Cavani nell’amichevole giocata all’Olimpico un mese fa. Improvvisamente, si è creata una frattura con l’allenatore Luis Enrique. È accaduto dopo la partita persa dai giallorossi a Udine, perché Osvaldo ha litigato negli spogliatoi con Lamela (altro giocatore che nella scorsa estate il Napoli aveva corteggiato, però gli argomenti economici della Roma furono più convincenti con il River Plate, appena retrocesso): esclusione dai convocati per la trasferta con la Fiorentina e una serie di polemiche. Che Osvaldo vorrebbe spegnere domani sera al San Paolo.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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