Intervistato da Radio Kiss Kiss Napoli, William D’Avila -procuratore del nuovo acquisto del Napoli Victor Osimhen – ha parlato del suo assistito: “Dopo l’ufficialità Victor mi ha detto di essere molto felice e non vede l’ora di tornare in Italia e a Napoli per iniziare gli allenamenti con la sua nuova squadra. Non è stato un affare difficile, ma la decisione è stata lunga. Ci siamo presi il tempo per valutare bene, riflettere e fare la cosa giusta, ossia alla fine scegliere Napoli: lui ne e è certo e anche io”. D’Avila non si sbottona sugli altri club che cercavano il giocane nigeriano: ” Questo non è importante. C’erano club in Germania e in Inghilterra. Ma la cosa più importante è stata la decisione finale, quella giusta, il Napoli. E oggi è contento, come tutti, per questa scelta”. Le caratteristiche di Victor delizieranno il pubblico partenopeo: “E’ un goleador naturale, un vero bomber. Questo tipo di calciatori in Serie A di solito hanno molto successo. Lui attacca lo spazio, corre molto in campo, aiutando anche in fase difensiva. E’ un giocatore completo e Gattuso potrà farlo crescere ancora. Tra qualche mese staremo parlando di un top player. E’ focalizzato sul segnare il maggior numero di gol possibile”.
Dal patron Aurelio De Laurentiis al ds Cristiano Giuntoli, passando per Rino Gattuso, la dirigenza del Napoli ha avuto un ruolo incisivo nella trattativa: “Ognuno di loro è stato molto importante – conferma D’Avila – Tutti e tre ha parlato con Victor e ognuno di loro è una parte della ragione per cui lui ha scelto il Napoli, con tutti loro ha parlato singolarmente. De Laurentiis gli ha detto cosa ci si aspetta da lui e l’ha messo subito a suo agio per quanto riguarda il progetto. Giuntoli è stato l’uomo-chiave, ha lavorato duro, telefonate no stop per convincere il giocatore. Ha avuto colloqui singoli anche con Gattuso, con cui si è sviluppato subito un grandissimo feeling. Menzione speciale anche per Maurizio Micheli, uno dei collaboratori di Giuntoli. Ha parlato anche con diversi compagni. Sapeva già benissimo che il razzismo nel calcio è ovunque, non solo in Italia. Con i compagni ha parlato di come si gioca, dell’atmosfera che si respira e tutti loro l’hanno messo a suo agio”. Osimhen ha scelto il suo numero: “E’ una macchina da gol. Ha scelto la numero 9, ma non gli frega nulla del numero di maglia. Pensa solo a scendere in campo e segnare”.
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