Oscar Damiani, l’ala destra tutte finte e dribbling: Napoli e Milan due delle ultime tappe della sua lunga carriera, due esperienze vissute una dietro l’altra.
Via con i ricordi?
«Gli anni di Napoli furono bellissimi e non solo per l’esperienza sportiva. Vivevo a Posillipo con mia moglie e i bimbi piccoli, un panorama mozzafiato e poi le gite di lunedì a Ischia e Capri. La squadra era forte, una stagione arrivammo al terzo posto: c’era un solo grande campione, Krol, la nostra forza era il gruppo. Ci giocammo lo scudetto fino alla fine, decisiva la sconfitta con la Juve al San Paolo: fummo condannati da un’autorete».
E il Milan?
«Giocai due anni in rossonero, era il Milan di Farina, non certo quello di Berlusconi. La prima stagione vincemmo il campionato di serie B, fu una lunga cavalcata verso la promozione. Poi l’anno di A, era il Milan nel quale cominciavano ad affacciarsi i giovani Baresi, Tassotti, Galli: vennero poste le basi di una squadra che ha poi vinto tanto in Italia e in Europa».
E ora questo Napoli-Milan come la vede?
«Il Napoli ha qualcosa in più e lo dimostra la classifica. Però il Milan al San Paolo gioca sempre grandi partite, quindi bisognerà fare grande attenzione. Sarà sicuramente una bella partita, un altro spot per il calcio italiano dopo la spettacolare semifinale di coppa Italia tra Roma e Napoli».
Che ne pensa del calcio di Benitez?
«A me piace molto perchè è al passo con i tempi. Il calcio ormai non è più difesa e contropiede, devi comandare il gioco come insegnano i più grandi club del mondo, Bayern Monaco, Barcellona e Real Madrid. La mentalità del Napoli è questa, Rafa gioca sempre per vincere: il progetto è all’inizio e bisogna anche avere un attimo di pazienza».
Come spiega qualche passo falso degli azzurri?
«Il Napoli è impegnato ancora su tre fronti e non è facile mantenere sempre lo stesso livello. L’obiettivo è la qualificazione in Champions e giocarsi fino in fondo le proprie chances in Europa League e coppa Italia. Credo che a Benitez stia mancando il miglior Hamsik, lo slovacco dopo l’infortunio non è tornato ancora ai sui livelli. Callejon e Mertens invece sono stati due grandi acquisti di Bigon, il Napoli era interessato anche ad Aubameyang, ma poi non se ne è fatto nulla».
Higuain-Balotelli, lei chi sceglie?
«Higuain è più completo e ha una maggiore esperienza, segna e gioca per la squadra. Balotelli è un grande talento però difetta ancora in continuità. Sono due grandissimi attaccanti ma io scelgo l’argentino del Napoli».
fonte: il mattino
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