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Orgoglio Russo: «Ho incontrato Cavani, gli ho fatto i complimenti per quello che fa con il Napoli»

"Vinco l’oro per la mia terra, siamo un bel gruppo di campani"

Nella notte il ritorno di Tatanka. Medaglia d’argento a Pechino 2008, Clemente Russo salirà sul ring dell’Excel Arena alle 23.15, ora italiana. Primo avversario l’angolano Tumba Silva. «Poi comincerà naturalmente la serie più difficile. Ma sono fiducioso, voglio compiere quel passo in più: punto all’oro. Strada facendo, arriveranno le difficoltà, di questo ne sono consapevole: ma queste sono le Olimpiadi, non il torneo del condominio».
Terza presenza ai Giochi: l’atmosfera?
«Bellissima, il Villaggio olimpico è spettacolare. Mi piace viverlo, peraltro noi pugili ci alleniamo all’aperto: gli altri atleti ci incoraggiano e così sale l’adrenalina. Ho incontrato anche Cavani: un ragazzo d’oro, ho scattato una foto con lui e gli ho fatto i complimenti per le grandi cose che fa con il nostro Napoli».
Secondo Russo, quante chance ha Russo di vincere l’oro?
«Mai affrontato e visto il primo avversario, Tumba Silva. Dai quarti di finale in poi, la strada diventerà in salita perché dovrei affrontare il cubano Larduet Gomez. Ma è normale: se vuoi arrivare all’oro, devi avere la forza e il coraggio giusti. Previsioni non ne faccio: ragioni scaramantiche».
In questi quattro anni lei è diventato un grande personaggio anche fuori dal ring grazie a film e reality.
«Ho conosciuto tanti mondi, però la boxe resta il mio lavoro e la mia passione. Dopo Pechino, al contrario di quanto possano alcuni pensare, non ho mollato per un istante i guantoni perché sapevo che per arrivare a Londra 2012 servivano grandi risultati: voglio tornare a casa con la medaglia d’oro al collo».
La popolarità l’ha cambiata in qualche maniera?
«No, affatto. Sono un uomo concreto, so che nella boxe posso sparare adesso le cartucce: il mio mestiere è questo. Avrò settant’anni per vivere altre esperienze. Noi siamo pugili, non calciatori: i guadagni sono quelli che sono. Siamo orgogliosi di aver contributo a salvare questo sport: il pugilato si stava inabissando. Bello essere uno dei trascinatori della nazionale, è la cosa a cui tengo di più, ovviamente a prescindere dalla medaglia d’oro».
Roberto Saviano le ha dedicato un racconto: siete ancora in contatto?
«Qualche sms prima di match importanti, mi farebbe piacere riceverlo anche prima di salire sul ring a Londra. Lui è impegnatissimo e blindatissimo. Come me, d’altra parte: gli allenamenti sono duri e chi riesce mai ad uscire dal Villaggio?».
Alle Olimpiadi ci sono cinque pugili campani: solo Russo ha chance di medaglie?
«Siamo in sette qui, al di là dei campani, e tutti possiamo salire sul podio. Lo dico con grande gioia: siamo bravi, abbiamo qualità e le armi giuste per vincere».
Quali possono essere le possibili sorprese?
«Mangiacapre e Parrinello. Mangiacapre, marcianisano come me, ha 23 anni e ha già conquistato il terzo posto ai Mondiali e agli Europei. Parrinello è uno dei tre più forti del ranking».
Quanto conta l’orgoglio meridionale?
«Tanto, tantissimo. Siamo un bel gruppo di campani a Londra e alla cerimonia inaugurale abbiamo sfilato dietro a una bandiera con la scritta ”Benvenuti al Sud”. C’era anche Occhiuzzi: quel messaggio ha portato bene, Diego ha vinto l’argento».
C’è già chi ha portato l’Italia sul gradino più alto.
«Quando c’è un italiano che vince la medaglia d’oro, preferisco non guardare la tv: immagino le sue sensazioni, vorrei presto viverle anche io. Ne parleremo più in là, spero».
Il presidente Napolitano è orgoglioso dei successi azzurri.
«A giusta ragione. È un grande uomo, fu gentilissimo con me quando vinsi l’argento a Pechino. Noi possiamo regalare sorrisi e non soldi al Paese, ma anche i sorrisi hanno un valore. E poi le nostre vittorie attirano i bambini: cercano di imitarti, diventi il loro eroe, si appassionano allo sport».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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