Un «giallo» alla vigilia, una brutta partita e un pareggio che serve più al morale che alla classifica. È tutta qui Juve Stabia-Torino, la gara dell’appuntamento con la storia, quella che a Castellammare si aspettava da sempre. Alla fine più intenso diventa addirittura il dopo-gara, con il botta e risposta a distanza tra Braglia e Ventura. «L’atteggiamento del Toro? – spiega il primo – In campo per giocare bisogna essere in due». «Mi scuso con i tifosi che hanno fischiato – secca la risposta di Ventura- Sono d’accordo con Braglia». Erpen, nella lista degli indisponibili del sabato e in campo a sorpresa. Ventura, in casa granata, deve fare a meno di Iori, l’uomo in grado di cambiare il ritmo e di dettare i tempi, lascia fuori Bianchi, schierando Ogbonna esterno al posto di D’ Ambrosio, una mossa che finirà per penalizzare il Nazionale di Prandelli. Pronti-via, la Juve Stabia ha la palla buona per il vantaggio dopo appena quaranta secondi. Imbucata di Erpen per Sau che arriva a tu per tu con Benussi, ma si lascia ipnotizzare dal portiere in uscita. Cinque minuti dopo l’ex Sorrento prova la girata dal limite dell’area sulla corta respinta della difesa piemontese, ma ha poca fortuna. Al 7’ Menti sbigottito dall’atteggiamento della squadra di Ventura che per almeno venti minuti fa melina a metà campo, con continui passaggio in orizzontale dei quattro di difesa, cercando di far scoprire il fianco alla Juve Stabia. Dagli spalti piovono fischi per la capolista.
Nei piccoli flash di gioco sono i padroni di casa a far paura. Baldanzeddu (19’) va in progressione sulla destra, cross per Sau che di testa centra il palo. La partita, quella vera, inizia solo dopo 33 minuti. Il tempo per Erpen di agganciare sulla punizione di Di Tacchio e trovare sul palo opposto Sau: splendido il tiro al volo con Benussi battutto per l’1-0 che fa esplodere lo stadio stabiese. Il Torino si sveglia dal torpore e al 40’ il portiere stabiese è costretto a capitolare sul colpo di testa di Sgrigna, che manda le squadre al riposo. Nella ripresa comincia la partita a scacchi tra Braglia e Ventura. Ma la vera, ed unica occasione capita sui piedi di Glik al 17’, con il palo a dire no alla deviazione a colpo sicuro.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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