La tenerezza di un papà. Il sorriso aperto e libero da qualsiasi ombra. Edinson Cavani è un uomo felice davanti all’obiettivo con in braccio i suoi due bimbi. Li mostra raggiante a chi sta scattando la foto (la moglie Soledad?) e per orgoglio legittimo pubblica la fotografia sul suo profilo twitter. Anzi lo fa due volte: prima con un «cinguettio» in spagnolo e poi con la traduzione italiana. La fotografia ha come didascalia: «Con i miei due Principi. Vi voglio presentare Lucas e il grande Bauti, hehehe, che tra 2 giorni compie 2 anni».
Una gioia sottolineata dal sorriso persino scritto. E il sorriso davvero non ha limiti, il Matador ha i capelli raccolti così come capita talvolta durante gli allenamenti, seduto in poltrona mostra tutta l’emozione di chi ha tra le proprie braccia l’amore infinito dei propri bambini. Bautista, riccioli d’oro, sorride evidentemente contento di rivedere il papà. Il piccolo Lucas sta sereno sull’altro braccio di papà Edi. Intorno a loro la quiete di una casa accogliente, alle spalle anche i colori di giocattoli sparsi un po’ sul tavolo e un po’ in terra.
La trasferta in Uruguay per giocare con la propria Nazionale come occasione per riabbracciare i suoi «Principi» come lo stesso Cavani ha scritto, sottolineando, con la lettera maiuscola, l’unicità del rapporto che lo lega ai due piccini. Una risposta fortissima, fragorosa come i suoi gol, alle tante (troppe) voci che l’hanno accompagnato negli ultimi giorni a Napoli. Dopo la doppietta all’Atalanta aveva mostrato determinazione e sicurezza nell’allontanare da sè ogni pettegolezzo: «Non voglio dire nulla – ha scandito il Matador guardando diritto negli occhi dei suoi interlocutori – io parlo solo sul campo: io non ho mai perso il sorriso in questo mese e mezzo, l’unico problema è che non riuscivamo più a vincere. Io continuerò a fare sempre quello che ho fatto, andrò avanti: tutto il resto non esiste, perché io ho sempre dato il massimo perché sono un professionista».
Ed altrettanto forti sono stati i gesti dopo i due gol che hanno segnato la fine della crisi e il ritorno al successo del Napoli. Edinson si batte il petto dopo il primo gol, fa il segno del cuoricino e poi per sgombrare ogni dubbio si porta il pollice alla bocca. Un festeggiamento alla Totti, per intenderci. Il gesto migliore per ricordare che lui è un doppio papà. Anzi il papà di due Principi. La prima rete, quella su rigore dopo poco meno di quattro minuti, è stata quindi per Lucas, il secondo figlio che ha conosciuto solo in queste ore trascorse a Salto.
Arriva la seconda rete, quella su azione, dopo aver sfiorato la doppietta in ogni maniera possibile. E qui il Matador ha mostrato la voglia di zittire tutti. Cavani ha fatto un gesto inequivocabile: le mani alzate a mimare bocche che parlano a vuoto, come vuote sono le tante chiacchiere intorno a lui. E l’imperatore del gol, prima di incoronare i suoi due Principi, non ha dimenticato il «suo» popolo azzurro: «Sinceramente la cosa che contava di più era di tornare a vincere. Ora godiamoci la vittoria per lavorare serenamente quando torneremo dai nostri impegni con le nazionali. Punteremo ad arrivare il più alto possibile perché la squadra sta lavorando bene. Contro l’Atalanta abbiamo dimostrato di avere una grande voglia di voler arrivare molto in alto. Ora dobbiamo continuare così. Io? Quello che conta è quello che faccio in campo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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