Da quando il Napoli è tornato ai vertici del calcio italiano, in barba allo strapotere delle squadre del Nord, la società partenopea sta diventando sempre meno simpatica, in particolare alla stampa milanese. Dopo le critiche piovute contro Mazzarri prima e De Laurentiis poi, giunte in ordine cronologico dal Corriere della Sera, Panorama ed Il Giornale, stavolta è il turno di GQ, che paragona il presidente azzurro addirittura ad una maschera di estrazione pirandelliana. Ecco il pezzo di GQ, a firma di Pippo Russo, dedicato a De Laurentiis: “L’ultima sua sparata è riportata dai giornali di stamattina: “Voglio comprare Inler. L’Udinese chiede 15 milioni, ma se ne accettano 10 io ci sto”. Aurelio De Laurentiis è fatto così. Viene dal mondo del cinema – e a giudicare dal tempo che dedica al calcio non pare intenzionato a tornarci presto –, sicché per lui qualsiasi mossa deve contenere un clamore scenico e una scia mediatica. E poiché ha il piglio del padrone-assoluto-che-ritiene-d’essere-uomo-di-mondo, guai a fargli notare che magari qualche (?) volta egli minge fuori dal vaso. Come avvenuto proprio nel caso in questione, che riguarda una trattativa di mercato: si fa un’offerta, si sta a ascoltare la richiesta, e a partire da quel momento si negozia nella massima discrezione e col rispetto reciproco fra le parti. Sempre che davvero esse abbiano interesse a concludere l’affare. E invece lui cosa fa? Sbatte in pubblico la sua offerta e manda a dire ai dirigenti friulani: “Queste sono le mie condizioni, voi ci state o no?”. Immaginate quanto saranno contenti quelli dell’Udinese, ma anche i dirigenti del Napoli che quella trattativa di mercato stavano cercando d’imbastirla. Adesso potrete star certi che l’affare si farà a 15 milioni, o non si farà. L’importante è che De Laurentiis abbia detto in pubblico: “Se si fa come dico io, io ci sto”. Magari la prossima volta tratterà direttamente con se stesso. Riuscirà a trovare l’accordo? Il problema è che non può fare a meno di metterci la faccia. È un uomo di spettacolo a tutto tondo, e quando uno così sta on stage è l’ultimo a rendersi conto se lo spettacolo cui dà luogo è una cosa seria o una parodia, e se il riso che scatena è determinato dall’effetto-comico o dall’effetto-ridicolo. Qualcuno dei suoi collaboratori dovrebbe prendersi la responsabilità di dirgli: “Presidente, lei si limiti a cacciare il grano che del resto ci preoccupiamo noi”. Ma come si fa a dire una cosa del genere a uno così, convinto che il calcio sia il cinema proseguito con altri mezzi? Domenica scorsa, durante Sky Calcio Show, si è mostrato in una versione indimenticabile. Era l’euforico dopo-partita di Bologna-Napoli, coi suoi ragazzi che si erano appena confermati secondi in solitario dietro al Milan. Lì De Laurentiis si è presentato in maglia nera, giacca marrone scuro e occhiali da sole (sic!) davanti alla telecamera. E poiché continuava a usare l’argomento della scaramanzia (vietato pronunciare la parola scudetto), non si poteva non pensare a Rosario Chiarchiaro, il personaggio della famosa novella di Luigi Pirandello. Mancava solo che tirasse fuori la patente, e lo spettacolo sarebbe stato completo“.
Fonte: Napoli Today
La Redazione
S.D.
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