Una strana cena una settimana prima del derby, le voci di un presunto accordo che da mesi agitano i tifosi del Genoa. E che sarebbero rimaste chiacchiere da bar, o fra ultrà in curva, se nelle indagini sul calcioscommesse la procura di Cremona non fosse inciampata proprio nel discusso match Genoa-Sampdoria del 22 maggio 2011. «Pur non essendo oggetto di contestazione» – scrive il gip – in merito a questa partita sul ruolo di Omar Milanetto, già centrocampista rossoblu ora al Padova, e di altri giocatori «si sono allungate pesanti ombre».
Quali i magistrati non lo rivelano, durante l’interrogatorio di garanzia a Milanetto se ne è solo accennato e se ne riparlerà in modo approfondito nell’imminente audizione del calciatore davanti al pm Roberto Di Martino. Ma ora che la partita è entrata nella lista degli incontri a rischio di contraffazione, anche le indiscrezioni assumono una valenza particolare. Stando ai boatos genovesi, una settimana prima del derby tre giocatori del Genoa si sarebbero incontrati a cena con altrettanti calciatori della Samp. Sul tavolo un accordo affinchè la partita finisse con un pareggio, ininfluente per i rossoblù che si trovavano a metà classifica ma decisivo per i doriani che con un punto avrebbero evitato la retrocessione.
Durante il derby il clima è incandescente, lo slogan che gridano i tifosi genoani dagli spalti è «il derby non si vende». Alla fine i rossoblu strappano il 2 a 1, una vittoria che manda all’aria i piani. Perciò, si dice, avrebbero deciso di rifarsi con l’incontro successivo: guarda caso la partita incriminata Lazio-Genoa, preceduta dal famoso incontro all’Osteria del Coccio fra Giuseppe Sculli, Domenico Criscito, l’ultrà Massimo Leopizzi e il bosniaco Safet Altic. In attesa di approfondire il caso del derby con il pm, Omar Milanetto ha lasciato il carcere ieri sera verso le nove, ad attenderlo a bordo di una Mini c’era la moglie. Secondo il gip il fatto che Milanetto, considerato il suo orario di arrivo, il 15 maggio 2011 all’albergo Unatocq di Milano, non possa aver partecipato al summit con gli zingari «dovrà essere preso in considerazione», tuttavia «non annulla la complessiva gravità indiziaria» a carico del centrocampista.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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