Oltre 5000 tifosi nel ritiro del Napoli a Dimaro – Una vera e propria invasione: presi d’assalto i ristoranti, alberghi esauriti – Il pizzaiolo senza mozzarella e il salumaio senza pane – Stasera torna il presidente De Laurentiis – Pandev entusiasta: “Questo è un posto speciale. Napoli merita di vincere qualcosa di più di una Coppa Italia, anche se la Juve è sempre fortissima”
DIMARO (VAL DI SOLE – TRENTINO), 21 LUGLIO 2013 –
Neanche Napoli ha mai visto tanti napoletani quanti ce ne erano ieri in Val di Sole e quanti oggi ce ne sono stati a Dimaro. Una vera e propria invasione azzurra che fin dalle prime luci dell’alba ha preso d’assalto il piccolo paese sulle rive del Noce e si è estesa per tutto il territorio trentino. Dando i numeri, saranno stati più di tremila i tifosi per la partita contro il Feralpi Salò, abbarbicati ovunque, anche in cima agli alberi con vista sul campo di gioco o sui prati intorno al rettangolo di Carciato. Ma saranno diventati anche cinquemila con il calare delle tenebre per la presentazione della squadra in piazza. Gente sui poggioli e sui tetti, tra abbaini e garofani in fiore. I bambini sulle spalle dei papà e centinaia di bandiere al vento. Ma a differenza dei due anni passati, stavolta per fortuna non è piovuto se non dopo mezzanotte. E comunque scommetteremmo che sarebbero rimasti tutti lì anche con il temporale e senza ombrellli per sostenere la loro squadra del cuore che sfilava sul palco in passerella. Pareva d’essere un sabato sera al San Paolo.
Tra i più osannati Hamsik, Insigne ed il capitano Paolo Cannavaro, ma anche Behrami, Inler ed il giovanissimo Tutino che ad agosto compirà 17 anni, beato lui. È stata proprio la mascotte del gruppo a prendere coraggio e a cantare più forte di tutti sulle note di O surdato ‘nnammurato: “Oje vita, oje vita mia”. Ed il popolo di fede azzurra gli è andato subito dietro in un incalzate tripudio e un entusiasmo contagioso. Né sono mancate le performance danzanti di Armero, né le espressioni in dialetto napoletano di Inler che è svizzero di passaporto, ma partenopeo ormai nell’animo. Una gran bella festa sotto le stelle, in attesa di quelle che il presidente De Laurentiis ha promesso di regalare quanto prima ai suoi tifosi.
Sfumato Julio Cesar, presto arriverà un altro spagnolo alla corte di Don Rafè: sarà Pepe Reina che già con il tecnico di Madrid ha vissuto un’esperienza bellissima ai tempi del Liverpool. Mentre De Sanctis non ha nemmeno partecipato alla festa di piazza e da un momento all’altro lascerà il ritiro di Dimaro per raggiungere quello della Roma. Ibra non è mai stato nel mirino di Riccardo Bigon, né il presidente ha mai illuso la sua gente di sostituire Cavani con lo svedese che vince lo scudetto dovunque va a giocare. I giornali stamattina semmai hanno annunciato l’imminente acquisto di Higuain: sarà anche così, ma non per la cifra che si scrive (35 milioni di euro). Come direbbe Inler: “ ‘Cca nisciuno è fesso!”. Ufficiale è invece già l’acquisto di Raul Albiol sempre dal Real Madrid che però non raggiungerà la Val di Sole a differenza di Aurelio De Laurentiis che atterrerà in elicottero con Lady Benitez sul far della sera.
C’è un simpatico ragazzino di Dimaro che si è fatto crescere una cresta azzurra alla Hamsik ed è il figlio della pizzicagnola che, all’angolo della piazzetta del paese, sulla strada che porta a Folgarida, imbottisce panini di salumi e formaggi esaltando i sapori trentini. Ebbene lo scugnizzo ha dovuto far la spola per almeno una decina di volte: su e giù, dal fornaio al negozio di famiglia e viceversa, caricandosi in spalla i sacchi di pane pesanti quattro–cinque chili, per soddisfare le tantissime richieste degli affamati tifosi. E la madre ha abbassato la saracinesca non prima delle dieci di sera. Il pizzaiolo che sforna le sue focacce un po’ più in su ha invece finito presto la mozzarella. Come il bar che ha esaurito la scorta di gelati. Anche un’ora di attesa in tutti i punti di ristoro per un piatto di taglioni con i finferli o di polenta e capriolo. Mai tanta gente come ieri. Però anche oggi in verità i locali di Dimaro erano pieni e tutti hanno fatto affari d’oro. Alla faccia della crisi, ma per il Napoli non si bada a spese. Insomma un successo clamoroso, quanto inatteso e nettamente superiore ai due precedenti ritiri del Napoli in Val di Sole.
Commercianti in brodo di giuggiole: viva il Sindaco, verrebbe da gridare al primo cittadino di Dimaro, Romedio Menghini, che comunque è un uomo che non si adagia sugli allori e continua a rimboccarsi le maniche per rendere gradevole il soggiorno anche ai giornalisti che domani accompagnerà a mangiare in malga. Così come a mezzogiorno ha umilmente chiesto a Pandev: “Come ti trovi in Val di Sole?”. Ed il macedone, che pure non si aspettava come prima domanda una richiesta del genere, spontaneamente ha risposto: “Ho partecipato a tanti ritiri in Italia, ma se devo essere propriop sincero questo è un posto davvero speciale e perfetto in ogni cosa. Si mangia oltre tutto molto bene, la gente è partcolarmente allegra e cordiale: complimenti davvero!”.
“Con l’arrivo di Benitez è cambiato tutto o quasi al Napoli: dai metodi di allenamento agli schemi di gioco” , ha tenuto a precisare Goran Pandev nella sua prima conferenza stampa stagionale senza polemiche. “Così come le distanze tra noi e la Juve sono rimaste inalterate. I bianconeri hanno fatto due grandi acquisti (Llorente e Tevez), ma anche noi ci siamo già rinforzati con un paio di giocatori che conoscono bene il calcio internazionale. A noi l’anno scorso è mancata l’esperienza per arrivare a vincere lo scudetto che ci siamo mangiati in casa con Sampdoria e Bologna e quindi, essendo cresciuti in mentalità, non dovremmo più correre questo rischio nella prossima stagione. Gli scudetti non si vincono battendo le grandi, ma non perendo con le cosiddette piccole. Napoli è una città che senz’altro merita di conquistare importanti trofei e non può accontentarsi d’aver vinto solo una Coppa Italia”. Sincero ed onesto. Anche nell’ammettere che nel ruolo che più predilige, quello di trequartista alle spalle della punta, ha come primo rivale l’amatissimo Marek Hamsik. Ma questo al 21 luglio non può essere ancora un problema.
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