Le Olimpiadi sono una grande vetrina per il calcio femminile, un movimento in ascesa che cerca la visibilità mediatica per mettere in mostra il proprio valore. A Londra manca l’Italia; le ragazze dell’ex tecnico azzurro Pietro Ghedin hanno incontrato prima la Francia e poi gli Usa e in entrambi i casi, pur perdendo, hanno dato del filo da torcere alle più blasonate avversarie.
Il movimento calcistico femminile italiano non è ancora al livello delle nazioni più blasonate, però, i prossimi Europei in Svezia possono rappresentare una grande occasione per le ragazze di Antonio Cabrini. Alle Olimpiadi in corso le nazionali più forti e pluridecorate che si contenderanno a suon di gol e di spettacolo le ambite medaglie. La prima è il Brasile che, rispettando la tradizione maschle, gioca un calcio piacevole, divertente e le avversarie vanno in difficoltà nel seguire i movimenti rapidi e imprevedibili delle brasiliane. La stella è l’attaccante Marta, bomber di grande esperienza nonché giocatrice dal carisma illimitato. La Francia, una delle squadre che ci ha estromesso dalle Olimpiadi è un movimento in ascesa, presenta un organico molto giovane e otto su undici giocatrici militano nel Lione, compagine vincitrice delle ultime edizioni dell’Uefa Woman Champions League. Le francesi hanno dato del filo da torcere agli Stati Uniti in occasione della prima gara delle Olimpiadi e hanno in Dely la giocatrice più rappresentativa. Alla nazionale transalpina manca solo un po’ di cattiveria nei momenti-chiave, ma si tratta di una squadra da tenere d’occhio. Gli Stati Uniti nell’albo d’oro del torneo di calcio femminile alle Olimpiadi; negli Usa il “pallone in rosa” è molto più popolare di quello maschile. Le stelle americane sono Alex Morgan, Llyod e Abbi Wamback, dotate di grande freddezza sotto porta.
Il calcio orientale è in grande ascesa, il Giappone ha vinto l’ultimo campionato del mondo in Germania e può rappresentare un pericoloso outsider alle Olimpiadi. La Svezia è stata negli anni ’90 una nazionale molto competitiva, ottenendo anche vittorie a livello di mondiali ed Europei, prima di subire un calo tecnico che negli ultimi anni sta cercando di superare. La Gran Bretagna presenta un gioco molto moderno, allargando la manovra continuamente sugli esterni ma, nonostante siano i padroni di casa, non sembrano avere le credenziali per vincere le Olimpiadi. Manca una compagine interessante come la Germania, nazionale davvero ostica per tutti nelle grandi occasioni. Cabrini, dopo aver vinto tutto nel calcio maschile, deve vincere la sfida di portare l’Italia nell’elite mondiale del “pallone in rosa”. Platinì l’ha ribadito più volte: “Il futuro del calcio è delle donne”, un concetto da tenere in grande considerazione.
Alessandro Sacco
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