L’Italia stenta ancora ad accettarlo, ma la linea verde paga. La giovane Olanda, con tre classe ’92 ed un ’93, mette sotto la Nazionale di Prandelli che risponde a suon di gioventù con Santon, Balotelli ed El Shaarawy, segnali di un movimento che sta provando a cambiare.
Se il calcio italiano abbassa l’età media, non riesce, però, ancora a convincersi del valore delle amichevoli. Buffon è stato il migliore in campo all’Amsterdam Arena, il portiere della Juventus ha evitato molti gol olandesi. Gli attaccanti della Nazionale orange hanno mandato in crisi la fase difensiva della Nazionale, ampiamente da rivedere. Lens, attaccante del Psv Eindhoven che mandò in crisi il Napoli al Philippe Stadion, ha surclassato Santon; i due centrali Barzagli ed Astori si sono più volte fatti bucare centralmente soprattutto da Maher, trequartista classe ’93 dell’Az Alkmaar. L’Olanda va in vantaggio al 32’ con Lens, la cui marcatura è, però, viziata da un fallo di mano.
Nel primo tempo ci sono più ombre che luci per Prandelli; Balotelli s’innervosisce al cospetto della marcatura asfissiante dei centrali olandesi, Candreva nel ruolo d’esterno d’attacco sembra un pesce fuor d’acqua e l’Olanda massacra l’Italia con i tagli di Lens ed Ola John che valorizzano il lavoro del centrocampo e di Van Persie. Le luci per Prandelli possono essere l’eterna classe di Pirlo e il valore di El Shaarawy, protagonista di buone giocate anche stasera all’Amsterdam Arena. Nella ripresa la Nazionale di Prandelli va in crescendo, almeno nella copertura del campo. I cambi migliorano la situazione sul terreno di gioco: Florenzi assicura più fluidità alla manovra, ma soprattutto Verratti, Osvaldo e Gilardino danno più sostanza alla manovra negli ultimi venti metri. E’ Verratti ad inventare il gol del pareggio al 91’. Con uno scambio con Gilardino si presenta in area di rigore e batte Kruul. Una rete che evita una sconfitta in terra olandese, spezza l’assenza di marcature nelle ultime partite contro la Nazionale orange ma non deve coprire i problemi del gruppo di Prandelli. C’è un dato che solleva il ct azzurro: l’Italia non è storicamente una Nazionale da amichevoli.
Ciro Troise
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