Olanda-Argentina è la seconda semifinale mondiale. Degli azzurri dell’albiceleste il solo Higuain viene schierato tra gli undici titolari, solo panchina per Federico Fernandez e Mariano Andujar. Ottimo l’inizio dell’Argentina che tiene l’Olanda nella sua metà campo, molto vivace il tridente d’attacco formato da Messi, Higuain e l’ex partenopeo Ezequiel Lavezzi.
Gara molto tattica ed equilibrata con le squadre che cercano di non concedere spazi ed occasioni all’avversario, tutto ciò dà vita ad un primo tempo povero di emozioni. Ottima prima frazione di Javier Mascherano; a lungo desiderato dal Napoli e da Benitez, il jefecito si è distinto per quantità e grinta impadronendosi della mediana.
La ripresa inizia subito con una novità: Van Gaal inserisce Janmaat al posto di Martins Indi. Al 57esimo si fa vedere l’Argentina con Lavezzi che con uno spunto dei suoi si libera per il cross, lo effettua cercando Higuain che viene anticipato all’ultimo istante da Janmaat che chiude benissimo la diagonale. Retroguardie estremamente attente fino a questo momento, la paura di sbagliare c’è. Al minuto 75 ancora Argentina, ancora Higuain. Il Pipita va vicinissimo al gol; l’attaccante del Napoli è bravo a deviare verso la rete un cross basso di Perez ma la conclusione termina sull’esterno della rete illudendo i tifosi argentini. A dieci minuti dal termine Sabella prova il tutto per tutto inserendo Palacio ed Aguero al posto di Perez ed Higuain. Buona la prova del Pipita, la sua è stata l’unica vera occasione goal del match. Ma l’Olanda va vicinissima al vantaggio al novantesimo, Robben s’inserisce tra le maglie della difesa albiceleste, ritarda un po’ la conclusione e Mascherano riesce a murare il tentativo con una scivolata prodigiosa. I tempi regolamentari non bastano per stabilire chi sfiderà la Germania per il titolo mondiale, si va ai supplementari con il risultato ancora fermo sullo 0-0. Il copione dell’extra time non si distoglie molto da quello dei novanta minuti. Al 100’ esce il Pocho Lavezzi e lascia il posto a Maxi Rodriguez, poi niente più: tocca ai rigori decidere la seconda finalista di Brasile 2014. I penalty sanciscono la vittoria dell’Argentina. Il rigore decisivo lo realizza Maxi Rodriguez, ma grande merito va al portiere Romero bravo a neutralizzare due penalty. La squadra di Sabella approda in finale; Higuain, Fernandez e Andujar possono diventare campioni del mondo.
Luigi De Magistris
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