Napoli, sei lettere intrise di passione, ardore e forti emozioni. Quest’oggi alla sala Loggia del Maschio Angioino se ne è avuta una chiara dimostrazione, in occasione della presentazione del libro sulla scorsa trionfante stagione azzurra: “Oj vita mia”, scritto a quattro mani da Mimmo Carratelli ed Ilaria Puglia, con introduzione ad opera di Maurizio De Giovanni.
La redazione di Iamnaples.it ha raccolto le dichiarazioni dei presenti all’evento, moderato dal giornalista Rai Fabrizio Cappella.
Ecco l’intervento dello scrittore Maurizio De Giovanni
“Quest’opera è straordinaria, si ha la dimostrazione che ad un certo punto la cronaca diventa Storia, con la ‘S’ maiuscola…Si parla di una cosa seria, che investe l’umore di sei milioni di persone al mondo, i quali si pongono un unico quesito: cosa ha fatto il Napoli? La risposta a questa domanda ne determina poi la condizione d’animo di un’intera settimana, sino al prossimo interrogativo…La squadra partenopea non aveva mai raggiunto la Champions, il lungo cammino da descrivere ricopre l’arco di un ventennio. La terza città d’Italia non aveva il proprio punto di riferimento sportivo ai livelli che meritava, pur avendo distribuito in giro per il Paese tanti calciatori professionisti…La modalità abitudinaria del ‘prendere schiaffi’ ha condizionato la consapevolezza di potersi ritenere vincenti. In questo libro il ‘funambolo’ Carratelli racconta storie che ci appartengono, descrivendo protagonisti passati, presenti e forse futuri…”.
È il turno poi dell’autore Mimmo Carratelli:
“Nella scrittura della mia compagna di viaggio Ilaria Puglia ho notato delle vibrazioni autentiche, mi sembrava opportuno che potessero essere raccolte in un libro. Il cuore di questo testo è racchiuso proprio nelle note della mia co-autrice, cariche di emozioni dirette, non presenti nelle comuni cronache del post gara; esse descrivono dunque in maniera diversa le tappe della grande cavalcata azzurra della passata stagione. Vale la pena leggerlo…”.
Dai nostri inviati alla sala Loggia del Maschio Angioino Alessandro Sacco, Maria Villani e Antonio Fusco
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