Prima il dovere: ore 15, stadio Marcel Cedran, Carnonux en Provence, un salto al di là del Velodrome, due passi nel cuore della Youth League. Si gioca e si fa sul serio: perché in questa Champions per baby, c’è un futuro da decodificare, ci sono legittime aspirazioni, sogni umanissimi d’una generazione tra i quali si nascono anche piccoli fenomeni. E’ Marsiglia-Napoli e fa niente se è una sfida in sedicesimi: a ognuno la sua, con il proprio pathos e l’orgoglio di mostrare il meglio di sé, d’una Primavera (come sempre) rigogliosa, che al terzo turno va senza Romano e Tutino (con l’Under 17 al Mondiale), ma perlomeno ritrova Palmiero, 17 anni e portarli con maturità assoluta, un centrocampista con i fiocchi che ha dovuto rinunciare alla Nazionale per un problemino al ginocchio e che ora vorrebbe almeno divertirsi qua.
Le tre del pomeriggio, sei ore circa dalla partitissima, però con una responsabilità propria – di Saurini, dei suo ragazzi – che pesa: perché in questo gioco divertentissimo, in cui si fa in fretta a crescere, contano pure i risultati, ovviamente. 1-0 al Borussia Dortmund per cominciare, poi l’imbarcata a Londra contro l’Arsenal: il destino del Napoli-2, ma guarda un po’, è parallelo a quello della prima squadra e magari va a finire che intorno alle diciassette, quando la sfida del «Cedran» sarà finita, si potrà persino intuire l’esito del match successivo. Pronti, via e sarà da difendere quel vantaggio di tre punti rispetto ai francesi – ancora a zero: bisognerà farlo fingendo di non accorgersi che mancano quei due lì, mica roba da poco, e andando a cercare innanzitutto Luca Palmiero, il play maker al quale Saurini affida le chiavi del centrocampo e dunque la leadership d’una formazione che ci crede, e quanto ci crede, punta dritto su questo match e poi di slancio sul ritorno, il 6 novembre, ad Aversa. Però prima, alle venti e quarantacinque, tutti al «Velodrome»: perché poi viene il piacere…
Fonte: Corriere dello Sport.
