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Odore di bruciato nel calcio campano, bisogna difendere lo sport. Il Napoli apra le porte

Cara, vecchia, adorata Campania! In quanti guai mi cacci! Mentre a Sorrento, la Sorrento  di Diodato Scala, come da noi pronosticato a settembre all’Ata Hotel di Milano: Chiappino esonerato; colgo l’occasione per augurare a Gianni Simonelli tutte le fortune possibili per garantire alla Sorrento di noi tutti di restare in Lega Pro; cominci il Sorrento e sarebbe davvero ora di allestire rapporti con le società campane e chiudere i suoi alberghi ai tanti calciatori e allenatori del Nord; ben vengano Gianni Simonelli da Saviano e Sossio Perfetto da Frattamaggiore.

Il napoletano Carmine Gautieri, scelto dal Varese a sostituire Sottili, riceve, sabato, il Cittadella. Mentre Pea sgomita, nel sostituire Braglia, per allestire un team che mantenga le posizioni conquistate in questi anni da Piero Braglia.

A  Napoli eleganti svolazzi di Higuain in zona tiro, nell’attesa che gli arrivino compagni di reparto di peso e di qualità e che Rafa si convinca che è Lorenzo Insigne il più indicato ad accompagnare “El Pipita” nella fase terminale dell’attacco e del gol.  E gli altri attaccanti di scuola napoletana  dove sono? Immobile sta facendo benissimo a Torino, Di Natale farà ancora grande l’Udinese, Antonio Floro Flores salverà il Sassuolo,  Marco Borriello spera in Garcia, Ciano, De Vena e Maiello sognano di tornare al Napoli.

Vanno male le campane impegnate nelle loro corse. Cara vecchia Campania, quante me ne combini! Ma quanta colpa ha la gente minuta, spicciola, il tifoso, lo appassionato, il giocatore in se per se? E quanta altra invece il dirigente? Colui che dovrebbe condurre e non conduce, colui che dovrebbe fissare il tema e non fissa? E in certi luoghi, dove pure dovrebbe nascere lo sport, che odori si percepiscono? Sono centri di sport o sentine puzzolenti?

Maneggioni, perfidi, ben protetti, spiano e speculano. Su tutto e con un cinismo, e una disonestà che può portarli, prima o dopo, anche a Poggioreale, un carcere molto più brutto ed inquieto di quello di Cremona, dove eppure hanno  soggiornato Mauri e Milanetto.

Maneggione (o accattone) però non è l’ex giocatore che per sbarcare il suo difficile lunario, gira e osserva; maneggione non è il tecnico rimasto senza posto e quindi adattatosi a scoprire talenti; questi fanno parte del mondo naturale dello sport, vi appartengono di diritto; devono restarci. Maneggione è chi si spaccia per dirigente e non lo è. Maneggione è colui che coltiva le simpatie del presidente – fesso, spacciandogli per vere mille menzogne, falsando la realtà; maneggione però finisce con lo essere anche il presidente che si fida troppo di lui! Su di loro indagano tre Procure, Napoli, Bari e Cremona. Sui maneggioni Michel Platini ha chiesto l’intervento delle Polizie Europee.

C’entra in questo discorso anche la Lega? Professionisti di A e di B, Lega Pro (la ex Serie C) o regionale che sia? Per carità! Ma se questi organismi non operano selezioni, se non aiutano, ad esempio, i tecnici e i giocatori locali ad essere utilizzati, se si prestano al caos che esiste, si fanno corresponsabili dell’andazzo e allora conviene intervenire.

Abete, Abodi, Beretta e fra Demetrio da Bergamo non vivono in Campania ma sono convinto che qualcuno si incaricherà di fargli leggere quanto stiamo scrivendo; oggi, grazie alla rete ed al web, un nostro articolo può essere letto in tutto il mondo. In Campania c’è odore di bruciato ma non nelle società, non nei giocatori, non in alcuni dirigenti, non nei veri talent scout, o nei manager seri, ma in  un “giretto” ormai individuato e quindi quasi fuori gioco.

In Campania accade quello che avviene in qualsiasi parte d’Italia, compresa la Toscana e la Lombardia, con rispetto parlando; ma quel che accade qui subisce modifiche, stravisamenti, piccole, delicate ma importanti violenze. Il pinco che parla con palla, è fatto comune; ma da noi la speculazione è diventata legale. La discussione non va a parare dalle parti del moralismo, ma dalle parti dello sport che va difeso. Dalle parti del calcio che sta andando a puttane, per colpa innanzitutto di alcuni dei suoi dirigenti più noti. Ormai quasi tutti i dirigenti di Serie A, B e il resto saranno trascinati davanti al Tribunale di Cremona ed a quello di Napoli. Va via, invece, a giorni, dopo 28 anni dal Milan, il dottor Galliani e con varie prospettive: va in Forza Italia per una candidatura alle europee di giugno, va alla Fondazione Milan; resta a spasso. Chissà?

Cara vecchia Campania, dici che facciamo del moralismo spicciolo? Manco a pensarlo. Cerchiamo di dire la verità, convinti come siamo che sono le troppe verità taciute fino a oggi, ci hanno sconciato come sappiamo e vediamo. Dici che non cambia niente? Non è vero. Tante cose ho visto cambiare in 42 anni (ho iniziato nel 1970, con Sport 7, settimanale di critica e politica sportiva del Mezzogiorno d’Italia, con Maestro, Guido Prestisimone) e passa di giornalismo, al servizio appunto del vero.

Ma non bisogna cedere.

Torniamo al calcio, al Napoli, a De Laurentiis, a Riccardo Bigon, a Rafa Benitez ed ai loro collaboratori, parliamo con loro di calcio mercato. Il mercato del calcio meridionale è prima che una mia invenzione una necessità sociale immediata. Spero che venga il prurito a De Laurentiis di organizzarlo lui! Vorrei che Sarracino, Formisano e Chiavelli parlassero di questa mia idea che tanto farebbe bene proprio al settore giovanile del Napoli. Guarda caso tutti adesso scoprono il calcio di casa.

Aurelio, ormai tutti l’hanno capito, agisce di testa sua e certo non sta a sentire quei napoletani che si ritengono decisamente più furbi di tutti.

Deve, però, tenere conto di una nuova classe sportiva che è pronta: apra le porte  alla Nocerina, alla Juve Stabia, al Sorrento, al Benevento, a Mario Moxedano, all’Aversa Normanna, a tutte le società dei Campi Flegrei, alla Turris, ai  Sindaci.

Apriamo le porte ma diciamo loro di continuare ad avanzare nello sport non più con le astuzie e gli inghippi ma con l’intelligenza. Lo sport non è una gara tra furbi ma tra gente sana. Questi dirigenti poi non aduliamo ma con onestà critichiamo. Che sappiano costoro che saranno rispettati se sapranno rispettare. Che vinceranno se sapranno lottare. La cara, vecchia Campania, il Sud tutto, hanno bisogno di un pizzico di amore e di onestà anche nello sport.

Vogliamo concederglielo?

NANDO TROISE

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