C’era un tempo in cui, e non serve andare troppo indietro col calendario, Sime Vrsaljko stava preparando la valigia. Metaforicamente, s’intende, ma era totalmente ai margini del progetto dell’Atletico Madrid e per lui i minuti arrivavano soltanto col contagocce. Poi la scintilla. Che per uno come Diego Pablo Simeone scatta all’improvviso. Con lui non puoi mai sapere cosa ti aspetta, perché il cuore s’infiamma all’improvviso di garra e d’amore. Così, a dicembre, il Cholo ha chiuso all’addio. “Non parte, è il nostro titolare“. Certo, poi ha aggiunto che “non chiudo le porte a nessuno“, ma al contempo non ha certo indicato l’uscita al terzino croato ex Sassuolo. Anzi. Semmai gli ha mostrato la via del campo, porgendogli una maglia da titolare. Un peccato per la Serie A e per tutte quelle squadre che, a gennaio, volevano puntarci. La Roma, per esempio. Che ha messo di fatto sul mercato Bruno Peres, che deve convivere col secondo maxi stop di Rick Karsdorp, che vorrebbe spostare Alessandro Florenzi al suo ruolo naturale di centrocampista e non di factotum. Però dovrà guardare altrove, col portafogli non rigonfio di monete, per rinforzarsi lì, dove pensava e sperava di prendere Vrsaljko. Come il Napoli, poi. Che lo ha seguito, ha preso contatti ma che poi, ultimamente, sembra aver capito. Che il croato è entrato nel cuore di Simeone. E farlo partire, così, è una missione quasi impossibile.
Fonte: TMW
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