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Obiettivi Napoli. Gastaldello: “Il mio futuro è rimanere alla Sampdoria”

Il capitano si riposa nella sua Camposampiero, insieme alla famiglia e al piccolo Pietro. Anche per i calciatori il Natale si fa a casa. Ma il tempo stringe: domani mattina Daniele Gastaldello sarà a Bogliasco insieme ai compagni e a mister Rossi, per preparare la terribile trasferta di domenica prossima allo Juventus Stadium, ultima giornata del girone d’andata. La quiete, dunque, prima della tempesta. Ma anche dopo la rivoluzione di dicembre, che in un colpo solo ha portato via allenatore e direttore sportivo dell’ormai vecchia Sampdoria. Finale degno di un anno per cuori fortissimi, fra sali e scendi da montagne russe.

Daniele Gastaldello, cosa è cambiato dopo la sconfitta contro il Catania?
“Purtroppo in una settimana non si può fare granché… Rossi ci ha chiesto cose nuove, dobbiamo lavorare sodo”.

Facciamo due passi indietro. Com’era il vostro rapporto con Ferrara?
“Dal punto di vista umano non si può parlare male di Ferrara. È una persona per bene, si è sempre comportato in maniera splendida. Sicuramente sono stati fatti degli errori, ma non soltanto da lui. Abbiamo sbagliato tutti, le colpe nel calcio non vanno mai date ai singoli “.

E di Sensibile cosa dice?
“Mi dispiace sia finita così, per lui, per Teti e l’intero staff. Di loro abbiamo ottimi ricordi, d’altra parte abbiamo vissuto insieme momenti intensi. L’anno scorso proprio di questi tempi ce la passavamo malissimo, fu lì che si creò un legame molto forte”.

In un giorno si è trasformato il modus operandi societario, prima vi rapportavate con i giovani, adesso con persone di esperienza. Delio Rossi cosa vi ha chiesto di diverso rispetto a Ferrara?
“Innanzitutto il modulo, giocare con il trequartista è molto diverso rispetto al 4-3-3 o al 4-5-1. Sono molto fiducioso, Rossi è un professionista esperto, cerchiamo di semplificargli la vita. Entrare in corsa non è mai facile, sta parlando con ognuno di noi, sta cercando di accelerare i tempi per capire quello che non va”.

Ha parlato anche con il nuovo direttore sportivo Osti?
“Sì, si è messo subito a disposizione. Ha detto che per qualsiasi questione non strettamente tecnico- tattica, da discutere con il mister, possiamo contare su di lui”.

Vista la classifica non proprio brillante, lei ha chiesto rinforzi per il mercato di gennaio?
“No… (ride, ndr) non mi sono mai permesso di chiedere niente! E comunque ne ho parlato anche con i miei compagni, secondo me questa squadra non ha bisogno di rivoluzioni come avvenne un anno fa. Qualcuno partirà e qualcuno arriverà, perché a gennaio è sempre stato così, ma la nostra base è solida”.

In questo caso si può proprio dire: il primo acquisto è Angelo Palombo.
“Guardate che Angelo da settembre è sempre stato con noi, con la massima disponibilità. Bisogna ringraziarlo per come si è comportato, non ha mai tenuto il muso, né si è mai lamentato perché non veniva convocato. Lo apprezzo e sono convinto che se torna quello di due anni fa, ci potrà dare una grossa mano per la salvezza”.

Lunedì sbarcherà a Genova anche Icardi. Sono giorni un po’ tormentati per il ragazzo…
“Questa situazione può essere deleteria per lui, cerchiamo di aiutarlo. Se pensiamo che un giocatore così giovane sia già arrivato, ci sbagliamo. Lui deve stare tranquillo, del resto si occuperà la società “.

Qual è il ricordo più bello del 2012?
“Che domande, la finale playoff di ritorno a Varese”.

Beh, poteva anche dire l’andata. Se non era per la sua doppietta, ora molto probabilmente sareste ancora in serie B.
“Ma non me l’ero goduta per niente. Sapevo che se poi fosse andata male tre giorni dopo in trasferta, sarebbe stato ancora più doloroso”.

Tornando a quella serata magica al “Franco Ossola”, una curiosità. Lei a fine partita andò sotto la tribuna per richiamare in campo qualcuno che stava sugli spalti. A chi si rivolgeva?
“A Edoardo Garrone e a Sensibile. Durante i momenti brutti erano sempre stati il bersaglio di tutto e tutti. Un anno fa di questi tempi bisognava buttare via l’intera squadra, presidente e ds non capivano niente. Quella sera mi venne spontaneo rivolgermi a loro, mi sembrava giusto”.

E invece il ricordo più brutto del 2012?
“Un’altra partita con il Varese, la sconfitta a Marassi nel giorno della Befana. Lì toccammo davvero il fondo”.

Cosa chiede al 2013?
“Mi accontenterei di un po’ di serenità e tranquillità, sono state due stagioni troppo movimentate “.

Se andassimo un po’ oltre il 2013, diciamo in un futuro non molto lontano?
“Mi vedo sempre a Genova, con la maglia della Sampdoria. Ormai da parecchi anni sono legato a alla società e all’ambiente, non ho alcuna idea di andarmene. Poi si sa, nel calcio tante cose cambiano senza averlo messo in preventivo”.

Ora però dovete solo pensare a salvarsi. Secondo lei con quali squadre dovrete lottare?
“Impossibile dirlo adesso. Credo che i giochi si risolveranno soltanto in primavera”.

Fonte: Repubblica

La Redazione

A.S.

 

 

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