Il Sassuolo li ha scavalcati, ma per i giocatori del Pescara è davvero un particolare ininfluente. «Ci siamo già goduti il venerdì notte da capolista – svela Lorenzo Insigne – circondati dall’entusiasmo e dall’affetto della nostra gente, ora dobbiamo guardare avanti. Il campionato è lungo e martedì ci attende l’impegnativa trasferta di Crotone, non c’è tempo per fermarsi a riflettere sulla classifica, dobbiamo solo sperare di continuare a giocare come stiamo facendo e poi quando andremo a fare i conti alla fine qualcosa di buono verrà fuori sicuramente».
AMBIENTE GIUSTO – L’ambiente biancazzurro è carico e determinato. Non importa se il primato è durato poche ore, la squadra è talmente su di giri che non ha bisogno di momenti significativi ma effimeri per stimolarsi. Qualcuno parla apertamente di promozione diretta, altri sono più prudenti. E’ proprio il caso di Insigne. «Non mi pongo limiti – confessa – però a condizione che resti sempre alta la concentrazione. Dobbiamo continuare a vincere e a seguire le indicazioni del mister, perché lui ci sta insegnando davvero tanto e ci aiuterà a migliorare. E’ vero, la serie A è un’idea che a questo punto cominciamo ad accarezzare, però per consolidarla dobbiamo vivere alla giornata e pensare a una partita per volta». A supportare la speranza ci sono i numeri, con un attacco da favola: 53 gol fatti in 24 partite. In media ogni volta che il Pescara è sceso in campo ne ha realizzati almeno 2. Contro il Modena, ad esempio, è andato a segno tutto il tridente di Zeman (Sansovini-Immobile-Insigne), anche se l’esecuzione più spettacolare è stata proprio quella di Insigne.
GOL INDIMENTICABILE – Che la ricorda molto bene. «Ero di spalle poco dopo il centrocampo, Cascione mi ha consegnato la palla e mi ha gridato “sei solo”, io mi sono girato e ho superato un avversario, poi ho puntato verso il centro, mi è uscito incontro un difensore del Modena, l’ho evitato spostandomi sulla destra e poi ho mirato al secondo palo». E ha infilato nel sette. «In effetti è stato un gol spettacolare. Ci stavo provando da tempo, ma proprio non riuscivo ad aggiustare la mira. Anche Zeman ci scherzava su e per provocarmi mi diceva che non ero più capace di fare gol da fuori area. Io sono sempre stato fiducioso ricordando che l’anno scorso a Foggia ne avevo fatti tanti così, evidentemente non mi sbagliavo».
OBIETTIVO – Dopo un periodo (in ogni caso breve) di astinenza, il giovane napoletano è tornato prolifico andando a dama per la seconda gara consecutiva e posizionandosi a quota 9. «Sinceramente il mio obiettivo è quello di arrivare a 15, però senza fissazioni. Sono un attaccante, eppure mi piace anche fornire assist o aiutare la squadra in fase difensiva. Ecco, diciamo che la mia vera ossessione è il risultato. Io penso solo alla vittoria e sono contento solo quando il Pescara conquista i tre punti. A quel punto se ho segnato io o un compagno è assolutamente indifferente».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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