Siamo alle battute finali, il testo della manifestazione di interesse pubblico per il nuovo stadio è quasi pronto e verrà reso noto la prossima settimana. Quello che trapela è che gli ultimi dubbi relativi a se mettere dentro alle richieste anche il restauro del San Paolo sarebbero fugati. Nella sostanza chi presenterà il progetto del nuovo stadio dovrà anche prevedere il revamping del glorioso e vetusto impianto di Fuorigrotta. Tutto naturalmente – giova sottolinearlo – a costo zero per Palazzo San Giacomo. Con la manifestazione di interesse, sarà internazionale, il Comune definisce gli obiettivi dell’intervento e le caratteristiche generali delle operazioni che intende centrare; i soggetti potenzialmente interessati presentano una propria proposta progettuale, delineandone le linee generali. L’ente quindi seleziona tra le proposte pervenute quelle strategicamente più rilevanti ed avvia con i proponenti una fase negoziale volta alla definizione puntuale delle operazioni. Che può passare eventualmente anche per una gara vera e propria. Sicuramente passerà al vaglio dei cittadini. Questo lo schema sul quale si sta lavorando. Per mettere a posto il San Paolo e riportarlo a quello che era così come concepito dall’architetto Cocchia oltre mezzo secolo fa, servono almeno 80 milioni.
Intanto, mentre in Comune si lavora per dare questa poderosa accelerazione alla costruzione del nuovo stadio vengono fuori altri particolari sull’unico progetto già sul tavolo dell’amministrazione. Promosso da un gruppo imprenditoriale guidato da Maria Luisa Faraone Mennella ed è stato realizzato da Arup – leader mondiale del settore e progettisti anche dell’ Allianz Arena di Monaco – che vale ben 700 milioni. La cui forma ricorda molto una conchiglia adagiata ai piedi del Vesuvio. Progetto con fonti di finanziamento concrete e qualificate e già inserite nel progetto, si tratta di fondi internazionali. L’idea è calata nella realtà di Ponticelli con uno stadio multifunzionale da 55mila posti e prevede, naturalmente, il revamping del San Paolo. Nel progetto sul tavolo del sindaco Luigi de Magistris c’è la simulazione di cosa cambia per i tifosi rispetto al modo di vedere la partita nell’impianto di Fuorigrotta. È sovrapposto il disegno del nuovo stadio sul vecchio e si nota come da qualsiasi posto – si tratti dei costosi skibox per i supervip a quelli più popolari- la partita si vedrà allo stesso modo e alla stessa distanza dal terreno di gioco. Pochissimi metri. Uno stadio per la gente a prescindere da censo e reddito, democratico nel modo di vedere la gara. Un progetto che favorisce il recupero completo di un’ampia fetta dell’area orientale e contestualmente la riqualificazione di un pezzo di Fuorigrotta, piazzale Tecchio dove ha sede il San Paolo.
Sullo sfondo resta da chiarire il rapporto con il patron del Napoli Calcio Aurelio De Laurentiis, che ha il San Paolo nel cuore ma non disdegna l’idea di un nuovo stadio. Guarda al revamping dell’impianto di Fuorigrotta ma sbircia, lo fa da giorni, il progetto protocollato al Comune ora anche sulla sua scrivania. E parla, è in continuo contatto col sindaco per la convenzione che regola attualmente i rapporti fra patron e Comune per l’utilizzo del San Paolo. Una chiave importante per impostare il ragionamento sul nuovo stadio, perché la volontà politica di de Magistris su questo punto è inviolabile. La convenzione il sindaco la vorrebbe rinnovare aprendo un’autostrada di agevolazioni per il Calcio Napoli da spendere poi – per il patron – nel nuovo impianto. Insomma la partita, è il caso di dire, è aperta. La sensazione è che il tempo giochi a favore del partito che vuole lo stadio. Che è composto da moltissimi napoletani. Il sindaco ha promesso di ascoltarli prima della decisione definitiva. E giova ricordare che l’ultima rivelazione di monitor città – valuta gli indici di gradimento di tutti i sindaci d’Italia – ha visto al primo posto de Magistris. Fra sindaco e presidente è in programma un incontro a breve. Il primo di una serie per capire come procedere.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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