Un tema caldo per Inter e Milan, quello riguardante il nuovo stadio che andrà a sostituire San Siro. Le due società, rappresentate dall’amministratore delegato nerazzurro Antonello e il presidente rossonero Paolo Scaroni, si sono incontrate in un’assemblea pubblica per spiegare le motivazioni dell’importante decisione e non solo. Tanti i temi trattati, dalla necessità di un nuovo impianto alla demolizione di San Siro per poi passare alla mancata ristrutturazione, la vicinanza con via Tesio e i prezzi dei biglietti.
I due progetti rimasti in corsa sono stati mostrati ai presenti, ai quali sono nuovamente state motivate le ragioni che hanno spinto i due club a optare per la costruzione di un nuovo stadio, anziché ristrutturare il Meazza: “Il concetto fondamentale è dialogare con i cittadini” ha spiegato ai microfoni di Sky Tg 24 l’amministratore delegato nerazzurro.
“Da adesso apriamo il nostro percorso di dialogo. Cercheremo di recepire tutte le osservazioni, non siamo qui ad imporre nulla. Il Comune dovrà esprimersi sull’interesse pubblico, la scadenza del 10 ottobre sarà probabilmente prorogata ma siamo disponibili a dare la proroga. Se sarà accordato il pubblico interesse, saremo contenti di ritrovarci coi cittadini”. Trasparenza e chiarezza: queste le basi fondamentali nel progetto dei due club, che decidono di incontrare personalmente i cittadini.
“Il fatto di avere uno stadio da 60/65mila posti non significa incrementare i prezzi dei biglietti. Non andrà a discapito dei prezzi per i nostri tifosi, nessuno penserà mai di portare i biglietti che oggi sono accessibili a tutti a un livello inabbordabile. È un falso problema, utile solo per chi vuole strumentalizzare”, ha spiegato.
“E’ stato un dialogo positivo, abbiamo incontrato i cittadini perché volevamo ascoltarli” ha poi aggiunto Paolo Scaroni, presidente del Milan. “Alcuni sono afferenti allo stadio, altri al progetto. Quando si costruisce una cosa nuova, certe cose che sono un grande fastidio possono essere migliorate. I nuovi stadi vengono costruiti perché il rumore sia massimo all’interno e minimo all’esterno. Sarà un rumore del 60% in meno rispetto a quello attuale nonostante sia più vicino alle case, anche le vibrazioni verranno ridotte”.
“Il Meazza è un bellissimo stadio, ci siamo tutti affezionati” ha continuato il presidente rossonero. “Abbiamo avuto grandissimi successi lì e ci batte il cuore, ma dobbiamo renderci conto che non è più adeguato ai tempi in cui viviamo. Nel terzo anello non c’è nessun tipo di servizio. Negli stadi moderni le aree dedicate alle hospitality sono 100.000 metri quadri, al Meazza sono 24.000. All’estero vediamo cose totalmente diverse. Inoltre c’è un tema di accessibilità e sicurezza che è di altri tempi. Negli stadi moderni le persone non abili possono entrare con grandissima facilità. Noi da un lato consideriamo impossibile giocare al Meazza così com’è, non è adatto alle esigenze dei club. Vogliamo fare un nuovo San Siro a San Siro, siamo convinti che otterremo tutte le autorizzazioni necessarie, tutto questo viene da soldi privati. Se non ottenessimo l’autorizzazione ci siederemo ad un tavolo e decideremo“.
Infine, sul progetto preferito ha aggiunto: “Mi piace la Cattedrale perché è innovativa. Gli stadi moderni sono tutti molto simili, questo è un po’ diverso. E’ un emblema molto chiaro dell’alleanza Milan-Inter di fare uno stadio insieme”.
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