Qualche giorno fa la nostra redazione, insieme al direttore di Casoriadue Nando Troise, si è recata al CTO per incontrare il primario di Medicina dello Sport, nonché specialista in ortopedia e traumatologia, il Dott. Giuseppe Barbati. Questo incontro, al quale erano presenti anche il fisiatra Prof. Campagna, Luigi Barbati, il Dott. Barone e il Dott. Principe, che collaborano con lo stesso Barbati, è stato funzionale soprattutto per la conoscenza di nuove “macchine” (se così si possono definire). L’entourage del primario del CTO di Napoli è noto soprattutto per la risoluzione dell’infortunio di Gaetano Fontana, regista del Napoli Soccer quando militava in C. Il calciatore rimediò un infortunio muscolare. Con tecniche diverse dalle consuete e utilizzando un’ecografia muscolare (possibile grazie alla particolare macchina proposta nella “Foto 2”) , dimostrarono che il calciatore poteva recuperare nell’arco di dieci giorni. “Ci siamo interessati della Medicina dello Sport attraverso tecniche diverse” ha dichiarato. “Nel 1995, anno in cui sono diventato primario, ho voluto fortemente l’osservatorio di Medicina dello Sport. Fortunatamente ci sono riuscito. Ma, ahimè, al giorno d’oggi ci sono ancora alcuni medici che fanno le visite mediche ai tesserati di alcune società all’interno di caravan. Spesso non approfondendo la visita stessa, ma con lo scopo di lucro. Così ho deciso di entrare in contatto con la Federazione e quindi con l’Avv. Colonna e con Pastore. Abbiamo fatto diversi convegni e partecipato ad alcune assemblee con società sportive. Questo ci è servito per ottenere la collaborazione con le associazioni sportive e fare capire loro l’importanza della cosiddetta “visita medica”. A noi non interessa il problema economico, a noi interessa il problema della prestazione del singolo. Bisogna avere garanzie su questa questione.” A questo proposito al CTO hanno pensato bene di utilizzare Ultima: una”nuova macchina” proveniente dall’America dal valore di 100 mila euro. Dalla “Foto 1” proposta è evidente che si tratta di una macchina complessa. Infatti, è da sottolineare che in tutta Italia ce ne sono solo tre. Ultima è un “attrezzo” molto importante, poiché permette di effettuare il Test Cardio-Polmonare-Metabolico (TCP).
Il TCP è un test di secondo livello che, per le modalità di esecuzione, è riservato ad atleti con buona tolleranza alla fatica. Obiettivo del TCP è la valutazione dell’adattamento allo sforzo attraverso la somministrazione di carichi conosciuti, nonché gli eventuali fattori limitanti, analizzando le risposte cardiovascolari, ventilatorie, metaboliche prodotte. Tuttavia, è consigliabile sottoporre a TCP gli atleti over 30, i master e tutti gli atleti per i quali è utile un monitoraggio globale dello stato di forma (elite, professionisti), gli atleti delle categorie giovanili che saranno avviati a categorie superiori. “Sono intenzionato a proporre questo esame alle società” ha ribadito Barbati. “Saranno le stesse ad indicare i ragazzi di prospettiva che faranno questo test su questa macchina”.
Stefano D’Angelo
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