Se quattro o cinque campionati fa gli avessero detto: caro signor Camilo, lei in Italia diventerà una dei migliori centrocampisti di sinistra, minimo minimo Zuniga si sarebbe fatto una risata. E invece quattro o cinque campionati dopo da ridere c’è poco.
LA SCOMMESSA – Mano di Mazzarri sul fuoco, Zuniga in quel ruolo ha fatto tanta strada da essere diventato addirittura uno degli esterni mancini più invidiati del calcio d’Europa. Camilo è già una scommessa vinta di Mazzarri che prima lo ha trasformato e poi lo ha lanciato
Beh, forse la cosa è esagerata. Forse gente come Ashley Cole, Bastos, Marcelo, Adriano e il gallese Bale giusto per ricordarne alcuni sono un po’ più avanti dell’azzurro nella classifica della “grande invidia”, però rispetto a quei grandi nomi Zuniga ce l’ha qualcosa che non hanno gli altri: la duttilità. Sì, perché don Camilo è di piede destro. E’ un destro naturale prestato, formato, educato all’altra fascia. Una scommessa vinta di Mazzarri. Perché fu lui, appena arrivò in azzurro, a trasformare il terzino destro della difesa a quattro del Siena in centrocampista di sinistra. E bisogna dirlo: ebbe fegato Mazzarri. Gli inizi di Zuniga sulla fascia di sinistra, infatti, furono un disastro. Un imbarazzo senza fine. Allungarono sul campo l’ombra di un bidone. Ma non mollò, l’allenatore azzurro. Un addestramento al ruolo che probabilmente non è finito ancora, ma che intanto ha già pagato bene tutti: dal giovanotto che ora si sente più completo, al tecnico che può vantarsi della trasformazione, al club che probabilmente si ritrova con un calciatore che oggi vale più di quanto lo pagò Marino nel 2009: otto milioni. E Zuniga oggi è sicuramente più felice di quattro anni fa.
« Sì, quando iniziai a giocare a sinistra, ero in difficoltà – ammette il colombiano ai microfoni di Radio Marte, voce ufficiale del club – Non tanto in fase offensiva, quanto Ha convinto tutti gli scettici diventando insostituibile. Non ebbe paura di Dossena non ha paura adesso…in quella difensiva. Ringrazio Mazzarri per avermi insegnato i trucchi del mestiere». Trucchi – Dice bene, Zuniga. Perché nel suo nuovo calcio il trucco c’è ma non si vede. E il trucco sta nel saper nascondere quella poca vocazione alla difesa con l’abilità dei piedi. Con la tecnica, insomma, che l’aiuta ad annacquare quel “difetto” naturale. Zuniga, infatti, è un esterno assai particolare. Non ha la “gamba” che ad esempio ha Maggio, però è bravo con la palla al piede, è sfrontato nell’uno contro uno, associa sempre la fantasia alle sue giocate. In breve, come dicono quelli che se ne intendono di calcio, è uno che copre ma non marca. Però, tanto basta, tanto gli è bastato, per diventare padrone, lui di piede destro, della fascia di sinistra. Con lo sfizio, di tanto in tanto, di fare pure gol. « Il prossimo? Spero presto, molto presto. Voglio scatenarmi e coinvolgere un’altra volta i miei compagni in uno di quei miei balletti», promette.
Già, ma ora che c’è Armero che gioca proprio in quel ruolo e che è un sinistro vero cosa accade? Probabilmente nulla. Probabilmente, Mazzarri continuerà a leggere l’alfabeto cominciando dalla fine: prima la Zeta di Zuniga e alla fine la A di Armero. Così come era capitato già alla D di Dossena, costretto a cambiare aria e mare per ritrovare un posto in prima fila. « Armero? Il Napoli ha ingaggiato un calciatore straordinario e anche una gran bella persona. Pablo – racconta Zuniga del suo amico e compagno in Nazionale – è un vincente, uno che non molla. E in quanto alla concorrenza, beh, non sono spaventato. A Napoli sto bene e voglio restarci ancora a lungo».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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