Il Napoli è entrato in partita nel finale del primo tempo, con quella fiondata di Inler che ha pareggiato il gol di Chiellini. Subito a segno la Juve, che ha approfittato della difettosa copertura di Behrami su Pirlo (autore del cross) e dell’inefficace marcatura di Britos sul difensore bianconero. Tra le due reti si è vista una squadra in difficoltà anche perché i campioni avevano potuto impostare la partita nel miglior modo. In vantaggio dopo dieci minuti, potevano difendersi con estrema attenzione e ripartire, approfittando degli impacci di difensori ed esterni azzurri. Raggiunto il pari, il Napoli ha rischiato di restare in dieci ma Orsato – l’arbitro designato dopo tensioni e timori per l’eventuale scelta di Rizzoli – ha graziato Cavani, tirando fuori il cartellino giallo e non rosso dopo la gomitata a Chiellini, con cui vi sono ruggini fin dall’amichevole Italia-Uruguay del novembre 2011.
Nella notte del San Paolo, macchiata dall’idiozia di ultrà napoletani e juventini, è mancato ancora una volta lui, il Matador. Cavani non segna da sette partite tra campionato ed Europa League, un problema per una squadra che è tornata a colpire ieri dopo tre gare senza reti, grazie a un centrocampista. Non riesce ad inquadrare più la porta (primo tiro il colpo di testa al 72’) e bisogna interrogarsi sulle ragioni. Inconsistente Pandev: l’attaccante che realizzò il triplete con l’Inter di Mourinho è un ricordo. Nonostante questo limite offensivo, coperto per un’ora da Hamsik, il Napoli se l’è giocata fino in fondo contro la Juve, sfiorando la vittoria con un tiro di un altro centrocampista svizzero, Dzemaili. Non è bastata la determinazione per mettere ai tappeto i bianconeri versione All Blacks e dimezzare il distacco dal primo posto. Gli azzurri meritano applausi, comunque.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
