Un’invasione azzurra a Parma. Come l’anno scorso, come sempre. Anzi, ancora di più. Seimila i napoletani, metà stadio. Pienissimo il settore ospiti, tanti colori azzurri anche in tribuna. Un’invasione festosa e pacifica, cominciata già in mattinata per le strada del centro storico e nei ristoranti di Parma antica. Poi il grandissimo entusiasmo al Tardini, già durante il riscaldamento. Tanti tifosi e tanti striscioni: in tribuna c’è una gigantografia di Cavani con un megafolletto, uno degli sponsor del Parma: «Matador polverizzali tutti». In curva ne spunta un altro che raffigura il Vesuvio: «Questa è la terra che amiamo, dell’eruzione ce ne freghiamo». Il nuovo coro-tormentone, cantato in settimana a Radio Marte anche da capitan Cannavaro, in risposta ai cori razzisti dello Juventus Stadium. E poi tanti colori azzurri, sciarpe e bandiere.
Il primo tempo è uno spettacolo, il gol di Hamsik con un perfetto tocco di sinistro su lancio perfetto di Dzemaili. Gol sotto la curva azzurra salutato con un festeggiamento prolungato. Poi le altre palle gol e il raddoppio sfiorato per un soffio. Dura poco l’amarezza per la rete di Sansone con deviazione involontaria di Cannavaro, il capitano applauditissimo per il suo ritorno. La vera festa è per il gol di Cavani, il Matador, il marziano che prosegue a una media impressionante, 27 stagionali in ventisei partite. L’uruguaiano allarga le braccia e corre verso il centrocampo, l’abbraccio forte con i compagni e ideale con la gente di Napoli.
Il tripudio vero e proprio dopo il fischio finale. Tutti a cantare «’O surdato ’nnammurato». La festa è al Tardini che sembra il San Paolo. Anche l’invasione azzurra è quella dei tempi degli scudetti, dopo Firenze il replay a Parma, in seimila i cuori azzurri sugli spalti. Seconda trasferta consecutiva, festa a metà al Franchi, festa totale a Parma. E ora l’entusiasmo si sposta già alla prossima partita, quella in casa contro il Catania, che può valere aggancio al primo posto anche se solo per una serata. Le partite che si susseguono, la magica cavalcata, le trasferte da ricordare e le domeniche da raccontare agli altri che non ci sono stati. La festa è qui. Il Napoli è da scudetto, i tifosi lo sono ancora di più. Questo fantastico Napoli del condottiero Mazzarri ha una forza in più: la spinta dei tifosi. La spinta di Napoli, di una città intera.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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