Una sconfitta da brividi. Ma non per l’eloquente 0-4. Il brivido di giornata scorre al 4’ della ripresa. Il difensore della Nocerina Pomante si accascia al suolo a palla lontana. I giocatori in campo richiamano l’attenzione dell’arbitro: il «San Francesco» piomba in un silenzio spettrale. Pomante è svenuto e quando riprende conoscenza è già sulla barella pronto per uscire. Poi la corsa in ospedale e il sospiro di sollievo: i medici hanno diagnosticato un colpo di frusta al collo in seguito a una caduta. Il difensore in ospedale è stato sottoposto agli accertamenti del caso e poi dimesso. Ma quanta paura una settimana dopo la morte del livornese Morosini a Pescara, in ricordo del quale i giocatori della Reggina si sono presentati con la scritta «Ciao Mario» sulla parte anteriore della maglia.
La partita? Davvero deprimente. Nocerina che non crea, che sciupa dal dischetto con Faris il possibile 1-1 e che becca tre gol negli ultimi dieci minuti (dai neoentrati Melara e Ceravolo). E dire che i presupposti per una gara d’attacco c’erano tutti, ma presto invalidati dall’approccio alla gara. Nocerina sulle sue, poco disposta al gioco d’offesa, non propriamente avvolgente sulle corsie esterne.
Laverone non affonda a destra, De Franco ha l’obbligo di restare basso a sinistra. Bruno è la mente del centrocampo ma i muscoli di Barusso sono a riposo mentre Mingazzini non fornisce garanzie. Con questi presupposti è davvero arduo immaginare palle gol per Castaldo e soci. Facile facile diventa dunque il compitino della Reggina, che si chiude e riparte senza svenarsi: d’altronde lo può fare. E la disposizione degli amaranto è il manifesto della prudenza: 3-5-2, con gli esterni D’Alessandro e Rizzato perennemente bassi.
Ma la prudenza paga. Di fatto la Nocerina non attacca. E la sola conclusione di Barusso (calcio piazzato al 9’ fuori bersaglio) fotografa perfettamente i malesseri rossoneri, che invitano la Reggina alla prova di coraggio. Che giunge repentina dopo la mezz’ora. Di Maio atterra Alessio Viola in area. Rigore e giallo per il difensore. E dal dischetto lo stesso Viola non perdona. Allo scadere la Nocerina conquista il rigore che potrebbe raddrizzare la partita. Ma Farias sciupa tutto dal dischetto spedendo tra le braccia di Belardi.
Poi gli attimi di paura a inizio ripresa per Pomante. Al suo posto c’è Bolzan per una Nocerina in edizione 3-4-3 con un Merino in più (al posto di Mingazzini) e Catania scalato a sinistra del centrocampo a quattro. Cambiata la forma non muta la sostanza. La squadra di Auteri non poduce (salvo un colpo di testa di Di Maio all’8’), becca invece il 2-0 di Melara (35’) prima della doppietta di Ceravolo (46’) in contropiede. Cala il sipario su un pomeriggio da brividi.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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